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Due cose che mi sono venute in mente sulla scuola

Ieri ho rivisto l’attimo fuggente, il film intendo. Che non l’avevo più rivisto da circa 18 anni. Ce l’aveva fatto vedere la maestra della quinta elementare uno degli ultimi giorni di scuola. Sul momento non mi era piaciuto, ma ora ho capito che con quel film la maestra della quinta elementare voleva insegnarci qualcosa di profondo che ci sarebbe servito per l’avvenire. L’attimo fuggente è proprio un film adatto per chi vuole insegnare a dei ragazzi qualcosa di profondo che gli possa servire per l’avvenire e non gli vengono le parole giuste.

Le due cose che mi sono piaciute di più de l’attimo fuggente sono:
1) Le immagini degli stormi di anatre che volano
2) La scena finale quando tutti salgono sui banchi

Oggi ho poi letto sul giornale una rubrica con i consigli della sessuologa che risponde ad uno che dice di essere un “professore di liceo 27enne di bell’aspetto al primo anno di insegnamento”. Ma quanti professori di liceo 27enni di bell’aspetto al loro primo anno di insegnamento ci saranno in Ticino?

Docenti di ginnastica

Facendo ordine negli HD ho trovato questo testo scritto qualche anno fa, avrei forse potuto far finta di niente, e invece no, lo pubblico sul blog…

Nella scuola che frequentavo qualche anno fa c’erano tre docenti di ginnastica. Una si diceva fosse lesbica, e questo era l’unico fatto degno di nota nella sua altrimenti apparentemente insignificante personalità. Io le scrivevo delle lettere per cercare di redimerla (1 e 2). Redimerla dal fatto di insegnare ginnastica e non dall’essere lesbica naturalmente.

Il secondo era il fratello di una nota tennista* che aveva raggiunto buoni risultati a livello svizzero. Tutti dicevano "ah, ma tu sei il fratello di Maria*" e nessuno si ricordava il suo nome. Era poi abbastanza muscoloso e la sua testa spiccava per la sua piccolezza. Quindi quando quando non lo si definiva come "fratello di" era "quello con la testa piccola".

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Premiato diplomificio SUPSI

"Chi è padrone della scuola, è padrone del paese."
Proverbio italiano (A. Selene, Dizionario dei proverbi) 


"Laureati o rimborsati"
È da qualche settimana che girano, perlopiù sui portali di informazione in internet, e qualche passaggio in TV e sui quotidiani. Sono le pubblicità della SUPSI, la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Non particolarmente riuscite, né ben realizzate, soprattutto per una scuola che vanta al suo interno un dipartimento di comunicazione visiva. Ma non è la qualità grafica di queste pub che voglio commentare, quanto il fatto stesso dell’esistenza della pubblicità per una scuola. Da quando in qua, le scuole hanno bisogno di pubblicità (e ho fatto anche la rima)?

Istruzione m-budget
Ve la vedete la maestra d’asilo dei vostri figli, su un cartellone che dice "Per il bambino che non deve chiedere mai"? Oppure, azioni speciali per i sempre più frequenti parti trigemini: "paghi due, insegno a tre! Continua la lettura di Premiato diplomificio SUPSI

Un ricordo della prope, per cercare di salvare la SSPSS

Il testo qui sotto è stato scritto per una mostra, allestita nelle scorse settimane contro l‘abrogazione o riduzione sostanziale del curricolo di certificato e di maturità specializzata della scuola SSPSS di Canobbio decisa dal cantone. In altre parole, lo smantellamento definitivo di un curricolo scolastico che vanta quarant‘anni di storia. Il Comitato Genitori della SSPSS è a dir poco indignato per questa decisione frettolosa, poco maturata e dettata soprattutto da motivi finanziari. (indymedia o OCST)

 

Passeggiata di classe dell’ultimo anno di formazione: invece che puntare verso mete più gettonate mediamo una settimana di permanenza per quasi tutta la classe a Ces, villaggio neorurale sulle montagne leventinesi. Settimana di pioggia, grigio e nebbia. Accendiamo le stufe con la legna tagliata nella vicina torbiera che gli abitanti del villaggio stanno cercando di far tornare alla situazione originaria, prima che venisse "bonificata", più umida ma ricca di vita e biodiversità.
Abbiamo fatto la spesa per la settimana presso coltivatori biologici del piano di Magadino, e prepariamo banchetti sulle stufe economiche della grande casa con il tetto in piode.

In questa foto (del 2002 credo), da sinistra si vedono Enrico, Joel, io e Mario, la stanchezza e è evidente, la gioia prodotta da una settimana di vita comunitaria è forse meno visibile ma indelebile. Continua la lettura di Un ricordo della prope, per cercare di salvare la SSPSS