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Foce: ritorno alla natura

Una ricostruzione di come potrebbe diventare la foce


Da: Voce Libertaria / no 16 – marzo 2011

La foce del Cassarate
Nonostante anni di malagestione, di dragamenti selvaggi, di costruzione abusiva, la foce di Lugano continua ad essere un interessante spazio ecologico e sociale. Negli scorsi anni è stato proposto un progetto di rinaturazione appoggiato e finanziato da città, cantone e confederazione. Lo scorso dicembre il progetto è stato approvato dal consiglio comunale di Lugano. Il costo previsto è di 6 milioni di franchi, può sembrare tanto, ma per quella zona (porto, lido e limitrofi) sono già stati stanziati 25 milioni.

Rinaturazione
La rinaturazione è un concetto strano: assolutamente postmoderno e per certi versi perverso. Significa cercare di realizzare degli interventi architettonici e paesaggistici per cercare di rimediare agli errori commessi negli anni precedenti. Cercare di riportare una zona nella condizione di natura autentica e non quella semplificata e addomesticata da cartolina. A volta si tratta di interventi radicali a prima vista difficili da comprendere. Per esempio verrebbero eliminati una ventina di alberi di specie non autocnone per essere sostituiti con specie locali che si inseriscono in maniera coerente nell’ecosistema fluviale. Continua la lettura di Foce: ritorno alla natura

Il fiume

Foto di Enrico Boggia

Da: Voce Libertaria / no 16 – marzo 2011

È difficile decretare con precisione dove nasca il fiume Cassarate, se lo si risale con pazienza ci si può perdere fra le sue parecchie ramificazioni. Sicuramente la sua sorgente è in un punto imprecisato alle pendici del Gazzirola, in zona san Lucio, monti su i cui sentieri decine di contrabbandieri hanno trasportato le bricolle, trasfugando riso, sale, sigarette e più recentemente marijuana da una parte all’altra di un arbitrario confine.

Zampillando fra un sasso e l’altro il fiume ha creato la Val Colla, e bagna paesi con nomi che arrivano dritti da epoche remote: Colla, Scareglia, Signora. Scende ancora, il fiume, arriva a Sonvico, e qui ha già raccolto abbastanza acqua da creare alcune belle pozze. È difficile accedervi, bisogna un po’ arrampicare e un po’ procedere con i polpacci in acqua. Ma quando ci si arriva si ha la sensazione di essere in un luogo fuori dal mondo, dove bagnarsi nudi, dove godersi i pochi raggi di sole che riescono a solcare il denso soffitto di foglie. Luoghi dove suonare il dijeridou, improvvisarsi cantori gregoriani, mettere in equilibrio i sassi uno sull’altro lasciandosi andare a derive mistiche impensabili altrove. Sotto il ponte di spada nel Cassarate si getta il Capriasca, la cui acqua è percettibilmente più tiepida. Qui cresce la felce dolce, la sua radice ha il gusto della liquirizia. Continua la lettura di Il fiume

Prepararsi all’apocalisse

Articolo pubblicato su Voce Libertaria No.14 (novembre 2010)

Una delle immagini che illustrano la guida

Prospettive libertarie in caso di fine del mondo
Nel caso le cose dovessero girare per il verso giusto, entro dieci anni potremmo vivere tutti in comunità libertarie autogestite, organizzate in federazioni con una fitta rete di scambi culturali in cui praticare i nostri interessi, come utopizzato da PM in Bolo Bolo. Ma le cose potrebbero andare male, e Stefano, punk-visionario ticinese, ce lo ricorda con le sue frasi vergate con il pennarellone indelebile sui muri di Lugano: la catastrofe finale potrebbe essere alle porte. Non si tratta di “fine del mondo”, il mondo continuerà a girare attorno al sole almeno fino a quando quest’ultimo non si espanderà inghiottendo il globo terrestre. Ben più probabile e prossima è la fine della civiltà che conosciamo, mille potrebbero essere i motivi: dalla fine del petrolio che se non adeguatamente sostituito farà crollare l’organizzazione industriale così come la conosciamo oggi, alla nascita di un superbatterio che provocherà morti e pestilenze. Non dimentichiamoci il sempre in voga olocausto nucleare e la possibilità che dal sottosuolo del CERN venga creato un buco nero, il riscaldamento globale incontrollato, l’acidificazione degli oceani, le nano-tecnologie, le meteoriti giganti, la fine del calendario maya o anche soltanto il mantenimento lo status quo consumistico. L’apocalisse è alle porte. Meglio arrivarci preparati! Continua la lettura di Prepararsi all’apocalisse

Biocapitalismo: Faccio il volontario da McDonald’s

Articolo apparso su Voce Libertaria del 1° maggio 2010. Se ancora non lo avete fatto: abbonatevi! (le note a pié pagina sono inserite come link ipertestuali) 

Se vi dicessi che passo il mio sabato pomeriggio a fare volontariato presso Mc Donald’s non vi sembrerei un po’ strano? Forse passerei per “scemo” e verrei additato come “controrivoluzionario”. Eppure quella di dedicare parte del proprio tempo libero offrendo i propri servigi a multinazionali è una tendenza che mettiamo sempre più spesso in atto, magari senza rendercene nemmeno conto. Il lavoro si estende e riempie tutti gli interstizi della nostra esistenza.

Ikea e le sue cazzo di Billy
Ci sono alcuni esempi lampanti di questo meccanismo con cui l’economia finanziaria ha pervaso le nostre vite, facendoci lavorare gratuitamente per aumentare i dividendi dei consigli di amministrazione. Il modello di organizzazione aziendale di Ikea è significativo: quando compero una libreria Billy, per appoggiare gli ultimi due volumi editi da “La Baronata”, Ikea scarica su di me tutta una serie di incombenze. Continua la lettura di Biocapitalismo: Faccio il volontario da McDonald’s

Diritto di condivisione!

Articolo pubblicato sull’ultimo numero di Voce Libertaria (che ha da poco aperto uno spazio online)

Una 18enne di Locarno è stata condannata dal sostituto procuratore leghista Amos Pagnamenta a 30 aliquote giornaliere sospese con la condizionale e a 400 franchi di multa, per avere condiviso materiale protetto dai diritti d’autore. La giovane non aveva messo in piedi un commercio di film pirata, non si arricchiva vendendo dvd alle bancarelle, ma si limitava a scaricare musica e video dalla rete con dei programmi “peer to peer”. Il principio di questi programma è la condivisione, e si basa sulla reciprocità: io posso scaricare gratuitamente materiale presente sul computer di altri utenti della rete, ma nel contempo, diventando parte della rete, metto a disposizione ad alti utenti quello che sto scaricando e che ho scaricato.Si tratta di una pratica estremamente diffusa che coinvolge tutte le fasce della popolazione, milioni di persone al mondo scambiano giornalmente file on-line senza la consapevolezza di star commettendo qualcosa di illegale.

Scaricare è legale!
In Svizzera lo scaricamento di materiale protetto dal diritto d’autore non è illegale. Lo dice addirittura la SUISA, l’ente elvetico che si occupa di tutelare il diritto d’autore: “Il download privato in Svizzera è permesso anche senza l’approvazione degli aventi diritto, anche se l’offerta stessa è illegale”. Quello che invece non è permesso (e che ha portato alla condanna della 18enne locarnese) è la condivisione. La condivisione è permessa solo “nell’ambito privato o nella cerchia di persone unite da stretti vincoli, quali parenti o amici”.

I programmi di filesharing si basano invece proprio su questo, condividono i file con qualsiasi nodo della rete, infischiandosene dei vincoli parentali o amicali (ed è proprio questo che rende le reti ricche). Inoltre lo fanno in maniera automatica, non si ha l’immediata percezione di star condividendo qualcosa. Continua la lettura di Diritto di condivisione!