[Sonvico, agosto 1998]
Era una perfetta giornata di novembre, forse un po' troppo umida, ma
comunque non eccessivamente fredda. La leggera coltre nebbiosa
offuscava parzialmente i raggi del sole.
Io, come tutti i giorni, mi stavo avviando con la mia valigia
ventiquattrore nera verso l'ufficio dove lavoravo. In un angolo un uomo
leggeva il giornale.
C'era qualcosa d'irreale nell'aria, ma non riuscivo a capire cosa.
Anche se tutto pareva tranquillo io mi sentivo stranamente agitato.
Arrivai allo stabile in Via Armignolo dove lavoravo, salii
sull'ascensore e schiacciai il tasto con l'indicazione quarto piano. La
forte illuminazione degli uffici, mi fece socchiudere gli occhi, quando
le porte si aprirono. Salutai i colleghi e mi sedetti alla scrivania.
Pur'essendo relativamente semplice il lavoro da svolgere, non riuscivo
a concentrarmi. Continua la lettura di O almeno così sembrava…