“Tempo fa, sulla Terra il petrolio trasformò una banda di delinquenti in signori del mondo, un secolo fa la propulsione a curvatura ha trasformato un gruppo di Romulani in un Impero. (…) Non è questo che mi preoccupa”
Promuovere il riscaldamento a petrolio in tempi di crisi ambientale è immorale. Dire le bugie per guadagnare di più, probabilmente anche. Ambedue le condotte, sono portate avanti senza un filo di vergogna quelli di "L’Union Pétrolière (UP)", lobby dei petrolieri svizzeri con una campagna a tappeto sui quotidiani ticinesi. Le fascette bianche, che richiamano l’idea di pulizia e chiarezza riportano delle domande e rispettive risposte sul tema del riscaldamento a nafta. L’inserzione apparsa su La Regione del 29 maggio si chiede "È vero che presto resteremo senza olio combustibile?" pronta giunge l’untuosa (e scontata) risposta "No, non è vero". Il tranquillizzante testo accompagnatorio rassicura dicendo che per i prossimi decenni, anche considerando la crescita di fabbisogno, ci sarà petrolio da bruciare per tutti e in abbondanza. Lasciano poi un numero gratuito, che non dovrebbe mancare nell’agenda di chi si diletta con gli scherzi telefonici, per farsi consigliare su come riscaldare casa con l’oro nero. C’è anche un sito internet, peccato che non sia tradotto in italiano.
A parte la completa assenza di fonti a sostegno di questa affermazione che quindi ha la stessa autorevolezza di mio cugino che dice che Giorgio Giudici è un extraterrestre che si sta impossessando della terra partendo da Lugano, non è assolutamente assodato che "visto che ce n’è" dobbiamo "finirlo". Possiamo iniziare a pensare ad alternative meno problematiche per l’ambiente prima di averne terminato tutte le scorte. È come per la carta igienica, vale la pena trovare una soluzione prima di aver terminato il rotolo. Altrimenti ci si ritrova pieni di merda e con l’aria irrespirabile, (chiedo scusa per aver utilizzato la parola “Giudici” qualche riga più sopra). Per quel che mi riguarda, anche se lasciamo qualche giacimento inutilizzato non è che la cosa sia grave, anche perché rimane nel sottosuolo e non da ingombro a chicchessia Non è che ci vai ad inciampare o che non puoi parcheggiare perché c’è un giacimento di petrolio che da fastidio. Nessuno ha detto "non voglio avanzi, finitelo tutto” o "se non finisci quello che hai iniziato niente dessert".
Serve poi ricordare i danni che causa il petrolio, l’inquinamento che crea quando viene estratto, trasportato e bruciato, il riscaldamento climatico e i cormorani ricoperti di petrolio, le guerre per guadagnarsi il diritto all’estrazione con le stragi di civili ad esse correlate. Cara lobby dei petrolieri, le vostre pubblicità sono veramente inopportune!
La forza della pubblicità è esplicitata in questa seconda pubblicità che ci giunge grazie a “Detrito” che l’ha scovata sulle rive della Limmat e rispondendo all’appello del Classeur de Pub e ce l’ha inviata (prendete esempio da lui!). Come una pubblicità possa far risultare quasi simpatica un’istituzione notoriamente antipatica come la polizia zurighese (si proprio quella che a partire dal maggio di quest’anno si è dotata dei Taser, le pistole ad elettroshock) è veramente stupefacente. Un paio di ammiccanti manette di peluche pink accolgono i partecipanti all’EuroPride, parata europea dell’orgoglio omosessuale che si è tenuta nelle scorse settimane proprio a Zurigo. Una via di mezzo fra una promessa ed una minaccia, un monito nemmeno troppo velato.
Pubblicato su "Il Diavolo", quindicinale satirico, in edicola oggi.