“Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi particolari, tutto quello che s’era fatto, s’era detto e s’era pensato; ma l’intimità del cuore, il cui lavorio è in gran parte un mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile.” (Winston Smith)
Bipensiero e dintorni
“Adesso posso provare la mia innocenza” è il virgolettato riportato su di un banner presente da qualche giorno sul sito di news ticinoline.ch. I banner sono le pubblicità online che vanno per la maggiore, e permettono ai portali commerciali di informazione di sopravvivere (forse definirli di “informazione” è esagerato, vista la bassa qualità dei contenuti). Questi banner sono fastidiosi, intrusivi, inopportuni e rallentano lo scaricamento delle pagine stesse (soprattutto se si è dotati di connessioni lente).
Il banner in questione pubblicizza un nuovo prodotto dell’AXA Assicurazioni. Lo slogan della compagnia è: ridefiniamo la protezione finanziaria. Il sospetto è che stiano ridefinendo parecchie cose: partendo addirittura dal diritto penale. Propongono un apparecchietto da montare sulla propria vettura che registra in caso di incidente, le dinamiche dell’impatto attraverso a dei sensori. Una specie di “scatola nera per automobili” che dovrebbe permettere, in sede processuale, di discolparsi e di dimostrare la propria innocenza. Praticamente un Perry Mason elettronico.
In dubio pro Peo
Ma da parecchio tempo ormai, almeno dal Digesto del 533, la teoria è un altra: nessuno dovrebbe più dover provare la propria innocenza, ma semmai il contrario. È l’accusa a dover dimostrare la colpevolezza dell’altro, e nel dubbio “pro reo”, perché è meglio assolvere un colpevole che condannare un innocente. Soprattutto se è blu ed è un cane.
In dubio pro Teo
Infatti il secondo uso (meno pubblicizzato ma sicuramente più realistico) di questo oggettino è quello di registrare le vostre malefatte. Se, in caso di incidente, siete voi ad avere una qualche colpa la scatola magica la registrerà e proverà in maniera inequivocabile le vostre inadempienze. Quelli dell’assicurazione si fidano talmente di questo grande-piccolo fratello da permettersi di ridurre il premio a chi accetta di farselo montare in automobile.
Quindi lo scopo di questa operazione è nobile: ridurre gli incidenti, risparmiare qualche soldo e perché no anche qualche vita. Ma significa anche, l’accettare di perdere una parte della propria privacy e di farsi controllare un pochino di più, per un bene superiore (reale o presunto che sia). Significa aver bisogno di un controllore esterno (la scatola nera) per comportarsi correttamente sulla strada. Già almeno 13’000 conducenti hanno accettato questo compromesso e pare che fra di essi gli incidenti siano diminuiti del 15%.
Shock post traumatico
Il fotogramma successivo del banner è ancora più terribile. Una macchina distrutta sullo sfondo, fuori campo, forse, dei morti. In primo piano una famiglia felice e sorridente (o forse è lo shock). Il padre ha in mano la confezione con la “scatola nera” che ha registrato tutto. Loro sono salvi e se ne possono lavare le mani, tanto ci pensa l’assicurazione. In attesa dell’ambulanza giusto il tempo per una foto ricordo da mettere su Facebook.
Basta pub!
C’è un modo facile ed interessante per navigare nella rete schivando le pubblicità online. Si tratta di alcuni programmini da attivare in Firefox (il browser libero e gratuito) che permettono di sostituire le immagini pubblicitarie online con uno sfondo di colore neutro o con dei motivi floreali e rilassanti. Una gioia per gli occhi! Qui è spiegato passo per passo come fare.
I lettori ci scrivono:
Gianni scrive al “classeur de pub”: “apprezzo la tua perseveranza, ma i tuoi scritti fanno davvero schifo… scusami… con tutto quello che ci sarebbe da scrivere a proposito di razzismo, precariato ecc… Non so una volta mi piacevi di piu’ perchè le tue tematiche erano un po’ piu’ radicali ora… poi che noia tutte quelle citazioni…sembra che vuoi far sembrare di essere un acculturato…”
Accidenti Gianni, hai scoperto il mio “trucco segreto numero 2 per sembrare di essere un acculturato” ora dovrò vaporizzarti, sai troppo per continuare a vivere. Grazie per l’apprezzamento sulla perseveranza, virtù diabolica quando, come in questo caso, è associata all’errore!
Aiuta il classeur de pub a scrivere una rubrica un po’ più radicale segnalando le pubblicità che proprio ti infastidiscono a: redazione@ildiavolo.com