Sono un po’ stufo di scrivere il Classeur de Pub sul Diavolo, è due anni ormai, sono arrivato a 50 (qui sono online tutti gli articoli).
Vediamo quindi di sperimentare altri “format”, iniziamo dal Diario Fotografico. Alcune di queste cose le avete forse già viste su Svasso. Che ne dite? Consigli/proposte…
Clic, clic e ancora clic
Ho finalmente capito come collegare il mio telefonino tramite Bluetooth al computer. È un telefonino da tre megapixel. Nel senso che la risoluzione è di solo 3 pixel ma sono molto grandi. Sono quindi riuscito a scaricare le fotografie che ho fatto negli scorsi mesi. Per vostra grande gioia ve le propongo alcune corredate da alcune riflessioni. Un po’ come quando si va a cena a casa di qualcuno che è appena tornato da un viaggio. Solo che non vi offro nemmeno la cena.
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Questa si è vecchia. Risale almeno a prima delle elezioni. Ma l’abbinamento fra Nano Bignasca e “The Best Ticino” sito di contatti hot non poteva passare inosservato. Non so se è questo il Ticino migliore, ma sicuramente è questo che ha vinto le elezioni…
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Qui siamo sul viale Cassarate a Lugano. È il marciapiede che costeggia il fiume. Fra l’università e il CSOA il Molino al Macello. Sono parecchi gli alberi tagliati, e nemmeno il tempo di asciugare la linfa che già sono stati tracciati dei nuovi parcheggi. Certo, si tratta di roba provvisoria. E poi ci sono i cartelli gialli fosfo che spiegano, ma sembra una presa per i fondelli che “il futuro all’inizio è sempre un cantiere”.
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L’ecatombe di case e di cose belle a Lugano non sembra vedere fine. Qui siamo in Via Trevano, davanti al cimitero. Un’altra tornata di case della Lugano di “una volta” sta per cascare sotto alla potenza ottusa delle ruspe e dei pianificatori locali. Altre brutture architettoniche ci attendono. Per fortuna che qualcuno ci ha pensato, sono gli anonimi (ma neanche tanto) sprayer che muniti di stencil gigante marchiano con il brand “casa dolce casa” tutti gli stabili che rischiano l’abbattimento. Fateci caso!
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Bin Laden è morto. Forse. Potremo portare di nuovo il bagnoschiuma in aereo. Forse. Alla stazione FFS di Lugano le misure di sicurezza sono già allentate, tanto che il computer nel casotto di vetro fra il binario 2 e 3 ha la password scritta su un foglio lasciata accanto al monitor “tplg3d2”. Eppure lo consigliano tutti di non lasciare la password su di un post-it sullo schermo. La porta è spesso aperta, chissà che cosa si può fare accendendo e accedendo a quel computer?
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Sesto San Giovanni (Milano). Esportiamo Bottanate. L’architetto cantonale per eccellenza si è occupato di inglobare il vecchio stabilimento della Campari in centinaia di metri cubi di mattoni rossi a vista e appartamenti d’alto standing. Senza nessun ritegno i cugini italici si si prende gioco del cognome dell’archistar. “Che… botta” campeggia nella gigantesca affissione messa con l’intento di vendere qualche ettaro di superficie calpestabile. Suggerimenti per altri slogan per le prossime campagne: “Una botta e via…” oppure “Un colpo al cerchio e uno alla… botta” e concludiamo con “Una… botta di culo”.
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Frugando fra i dischi in un noto negozio d’elettronica di consumo che ha deturpato il pian Scairolo, non si può non notare l’azzardato accostamento fra questi due dischi. Da una parte “Putain de Stade” nel metal box collector e dall’altra un dvd di un concerto di musica sacra con in copertina “Benedetto il beatificatore sprint”. Quasi come vedere Fazioli che intervista Cicciolina a Controluce.
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Concludo questa serie di fotografie con una nota di gossip. Che non può mancare. Finalmente abbiamo scoperto dove abita il noto cantante neomelodico napoletano Gigi d’Alessio. Per sfuggire ai fans e ai paparazzi si è ritirato in un modesto condominio popolare nella periferia di Lugano. O forse solo un curioso caso d’omonimia. Vale la pena di suonare e chiedere “C’è Gigi?”, male che vada risponde la Tantangelo.
si, gigi è una parentesi trash che ci si poteva anche evitare… 🙂 lo ammetto! grazie per i commenti!
…aggiungo a tratti esilerante, a tratti grottesco (Gigi d’Alessio te lo potevi risparimare) :O)
Stuzzichevolemente curioso, ironicamente irriverente, estrosamente puntuale, come sempre. Che dire? Bella om!