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I have a dream

Scritto per la rubrica "Classeur de Pub" su Il Diavolo di oggi

Surriscaldamento climatico, ah ah ah! 

State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi. 

Helvetic tours ci stupisce in pieno inverno con una campagna pubblicitaria che ci rimanda all’idea di caldo e di vacanze. È un colpo gobbo, ammettiamolo, invitare a pensare ad una spiaggia tropicale mentre con le dita gelate si gratta via il ghiaccio dal parabrezza dell’automobile è come sparare sulla croce rossa. In queste condizioni le nostre difese intelletuali sono abbasate, e siamo pronti per sciroccarci qualsiasi cosa, anche gli slogan scelti dal turoperetor elvetico: "Lei sogna un mondo nel quale fa caldo anche in gennaio". Prima di tutto: Lei chi? Lei "quella in bichini della foto" o lei "forma di cortesia, io che leggo". E poi come si fa a sognare un mondo in cui fa caldo anche a gennaio, cos’è un incubo? È uno spot per il surriscaldamento climatico? Già ora fa troppo caldo sempre, anche in gennaio, il clima sta cambiando e se continuiamo ad emettere sconsideratamente CO2 nell’aria per andare in vacanza dall’altra parte del mondo con gli aerei dell’Helvetic tours, lo farà ancora più repentinamente. Continua la lettura di I have a dream

Ultimo tango a Svitto

Tratto dall’ultimo numero de "Il Diavolo" quindicinale satirico, da oggi in edicola con una veste grafica completamente rinnovata.

Non è vero che non eri brava in cucina. Ultimamente gli spaghetti al burro freddi erano sempre freddi al punto giusto!” Rocco Barbaro

Una ruspante contadinotta elvetica acqua e sapone che mangia grandi quantità di burro messa a confronto con una decaduta e volgarotta pornostar che invece non ne fa uso (lasciando intendere la sua peccaminosa predilizione per margarine e surrogati light). Ma c’è anche la versione maschile, "ragazzotto carino nella sua semplicità goloso di burro" vs "fustacchione palestrato bodybuilder che non ne mangia". È un po’ come confrontare la Prisca Dindo con Margherita Hack per cercare di dimostrare che il giornalismo renda più fighi dell’astrofisica. Sarò un dietrologo ma, quando viene fatta della pubblicità per alimenti di base senza citare una marca specifica, sospetto sempre che ci sia sotto qualcosa.

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Un assordante silenzio!

Le persone che non fanno rumore sono pericolose.
Jean de La Fontaine (1621 – 1695)

Lugano ci riprova, torno alla carica contro il grande problema della città: il rumore. Vi ricordate di quel film interpretato da Benigni in cui Jonny Stecchino parlava di Palermo, dicendo che la città era afflitta da un grave problema: il traffico. Ecco, mi pare che con questa campagna ci si trovi più o meno nella stessa situazione. E che nessuno voglia leggere in questa frase un tentativo di correlazione fra mafia e sindaco di Lugano. Niente da dire sulle belle immagini in bianco e nero scelte dal consorzio di giovani grafici che ha ideato la campagna e che è stata affissa solo nel luganese. Mi scuseranno quindi i lettori che vivono nella periferia dell’impero se non sanno di che cosa si sta parlando. Sono grandi primi piani di volti interessanti trasfigurati in smorfie angosciate causate dal rumore eccessivo. Ho però come il sospetto che il "rumore" sotto accusa non sia quello prodotto dai voli in partenza dall’aeroporto di Agno, e nemmeno quello provocato dalle automobili che a getto continuo si riversano sgommando in città per occupare uno dei molti parcheggi abusivi ancora presenti. Sarà forse il rumore delle ruspe che demoliscono le case popolari per far posto ad appartamenti di lusso ad infastidire il committente dell’opera, oppure gli urli dei migranti pestati dalla polizia cittadina?

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