Da "Il Diavolo, quindicinale satirico" del 28 novembre 2008
Io non ho un problema di droga. Ho un problema di polizia. (Keith Richards)
Un manifesto così brutto nemmeno Boneff in un periodo di crisi mistica avrebbe potuto concepirlo. Ce ne sono di diverse versioni, ma tutte si contraddistinguono per lo sfondo rosso slavato, l’abbondante uso di siringhe come elemento decorativo e lo slogan "Giù le mani dalle droghe". Già su questo avrei qualcosa da ridire, solitamente "giù le mani" si utilizza rispetto a qualcosa che si sta cercando di proteggere. Tipo Gianni Frizzo che dice "giù le mani dalle officine", o la vostra compagna che lamenta "giù le mani dalle mie tette". "Giù le mani dalle droghe" pare uno slogan antiproibizionista, ed è forse su questo che gli ideatori della campagna stanno speculando.
Lo "stono" di turno, domenica mattina a cinque minuti dalla chiusura del seggio, essendosi dimenticato di votare per posta, si infila le birkenstock e si reca al seggio per votare. Entra in cabina e lo assale un capogiro, il Zincarlin+, miscela di formaggio della Valle di Muggio e mescalina messicana che si è sbafato a colazione sta entrando in circolo. Non si ricorda più per cosa doveva votare. Nella sua mente si affaccia un Attilio Bignasca (fratello del dichiarato cocainomane) che si dice contro l’iniziativa. Il messaggio eccessivamente discordante manda il suo cervello in pappa. Con un impeto di concentrazione riesce a tornare in sé. Socchiude gli occhi e fa uno sforzo, gli appare alla mente il cartellone rosso slavato "giù le mani dalle droghe", gli si illuminano gli occhi arrossati, appoggia la biro blu sulla scheda e vota: no!