Due stralci da La Regione di martedì 13 novembre 2007.
Riporto qui sotto due brandelli di notizia. A volte, prese singolarmente, queste notiziuole non colpiscono particolarmete, è solo quando vengono messe in relazione che acquistano un significato diverso.
Prima di tutto una riflessione relativa alle divise, sia il bambino che il dipendente della città di Lugano hanno avuto bisogno di una divisa per compiere degli atti che altrimenti non sarebbero potuti accadere. In fondo è proprio a questo che servono le divise, a mascherarci, a farci uscire da noi. A farci compiere cose che altrimenti non faremmo.
In questi giorni a Lugano ci sono 2’500 uomini (e alcune donne) in divisa. Avrebbero messo in piedi tutta questa follia anche senza divisa?
Una seconda riflessione invece su la presunta "diseducatività" di alcune cose. Il piccolo supereroe è probabilmente cresciuto a choco chops e videogiochi. Il finto poliziotto si sarà nutrito di polenta e volantini sull’agente di quartiere, cresciuto a riso giallo e merlo bianco. Sono passato ieri al padiglione Conza per osservare cosa aveva messo in piedi l’esercito. Gran parte delle attrazioni sono rivolte ai bambini. Simulatori di carriarmati in cui i bimbi possono entrare e sparare attorno a loro, fucili giocattoli, possibilità di camuffarsi indossando piccole divise e pitturandosi il volto con i colori mimetici, gadget e piccoli doni, merende offerte. Sembra che queste "settimane dell’esercito" siano davvero rivolte ai più piccoli, in fondo sono loro che fra una decina di anni saranno chiamati ad arruolarsi. Come McDonald’s anche l’esercito svizzero punta nelle sue campagne di marketing ai più piccolini, perché hanno una "speranza di consumo" molto più elevato di chiunque altro.
E i risultati sono evidenti nei due casi riportati negli articoli qui sotto: identica è la mancanza di senso della realtà.
Mentre posso comprende la necessità del bimbo, prima di entrare nella casa in fiamme di proteggersi con il costume del suo idolo non posso che meravigliarmi dell’idiozia di chi, per passare un mercoledì sera d’ottobre, non trova di meglio da fare che inscenare questo assurdo passatempo.
L’infanzia dell’uomo ragno
Un bambino di cinque anni, vestito da Uomo Ragno, ha salvato una neonata da un incendio nella casa dei vicini. È accaduto ieri in una cittadina dello stato brasiliano di Santa Catarina. Quando ha visto fumo e fiamme uscire dalla casa di legno dei vicini, il piccolo si è infilato il costume che ha ricevuto al suo compleanno e si è precipitato dentro alla casa in fiamme, dove si trovava la bambina di un anno. Ed è finita in gloria.
Rischia il posto il falso poliziotto
Rischia il licenziamento un giovane dipendente della città di Lugano che per inscenare uno scherzo ha indossato per qualche ora i panni dell’agente di polizia e ha organizzato un posto di blocco unitamente ad alcuni amici. (…) La vicenda risale al 31 ottobre scorso. Il finto blocco di polizia s’è svolto a Cassina d’Agno. I finti agenti sono stati subito scoperti: tra la quindicina di persone controllate c’era infatti anche un agente di polizia fuori servizio che ha posto fine al gioco. Le divise di polizia sono state sottratte dal garage della ‘comunale’.
Semplicemente geniale (nella sua assurdità, sia chiaro..)
L’unica divisa rossocrociata (e non) è quella che brucia su una barricata! Lio