Nessuno, ti giuro, nessuno, nemmeno una catastrofe nucleare

Si è appena concluso un altro minikabaret di Tikinò, questa volta presso la biblioteca cantonale di Bellinzona, nel corso della rassegna "In Auto, muoversi tra sé e il mondo" promossa da Itemi. Come sempre un finesettimana ricco di spunti e di stimoli, un sacco di ore passate al lavoro, buone collaborazioni, un sacco di cose imparate.

Abbiamo girato 13 corti, io mi sono concentrato su "Nessuno, ti giuro, nessuno, nemmeno una catastrofe nucleare". Un corto ad ambientazione futuristica, dopo una catastrofe nucleare, pochi sopravvissuti in una città gelida senza risorse combustibili, luci fredde, nebbioline diffuse. Atomosfere liberamente ispirate a "Le dernier combat" di Luc Besson. Abbiamo potuto girare nel suggestivo spazio industriale di Cadenazzo presso la ditta Giuliani che si occupa di smantellare le vecchie carrozze ferroviarie. Sei ore di ripresa e un’altra decina di montaggio e sonorizzazione per questo kinòcolossal.

 

 


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Alcune fotografie di scena (di Laura Donato):

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Grazie a tutti per la collaborazione!

Continuando a leggere: altre fotografie, la sceneggiatura e i credits… 

 

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Ed ecco i Credits:

da un’idea di: Olmo Cerri – http://om.noblogs.orgcon: Eleonora Zanetti e Luigi Boccadamo – Camera: Aron Anselmi – Voci: Margherita Schoch e Olmo Cerri – Montaggio: Eleonora Zanetti, Luigi Boccadamo e Olmo Cerri – Tecniche: Elena Anselmi e Laura Donato – Musica: Nessuno di Mina (1959), cantata da Petra Magoni – Ringraziamo: Ditta Giuliani, Cadenazzo – Biblioteca Cantonale Bellinzona

Kabaret Tikinò In-Auto, www.tikino.ch, Ottobre 2008

 

Il canovaccio della sceneggiatura

Esterno 1
Due persone, un uomo ed una donna. Sporchi, trasandati, capelli scompigliati e abiti futuristici me logori, sporchi e mal-abbinati, spingono una carriola. Nonostante tutto hanno un’aria decisa e marziale. Entrano nell’atrio della biblioteca, vuoto e abbandonato. Spazzatura per terra, segni di razzie e del tempo che è passato.
(camminata, particolari, dialogo)

Interno 1
Salgono la scala dell’archivio, si avvicinano alle lettere di acciaio appese alle pareti, ne toccano alcune, lei si scopre il collo dalla sciarpa che l’avvolge, ha tatuato sul collo le stesse lettere della parete.

Interno 2
Entrano nella biblioteca che è disastrata come l’atrio. Si avvicinano ad uno scaffale di libri, con un gesto brusco sbattono i libri sulla carriola, poi si allontanano con il bottino.

Esterno 2
Periferia urbana, automobili ferme, strada sterrata, resti di costruzioni abbandonate alle spalle. I due portano i libri vicino ad un auto che serve loro da casa, finestrini rotti, cofano aperto, oggetti personali ammassati sul cruscotto. Prendono i libri, strappano le pagine e le mettono in un secchio di metallo e ci aggiungono un liquido strano, poi richiudono e lasciano macerare il tutto.

Esterno 3
Prendono un libro, ci strappano le pagine e accendono un fuoco con cui si riscaldano e cuociono del cibo estratto da una latta senza etichetta.

Esterno 4
Poi l’uomo si alza e filtra il liquido dal secchio di metallo. Lo travasano in una ciotola e poi mettono il tutto nel serbatoio della macchina. Poi collegando dei fili accendono con un po’ di difficoltà il motore che serve a far funzionare l’autoradio da cui parte una musica soave.

I due continuano a bruciar libri davanti al fuoco ascoltando la musica. La scena si scalda un po’ e si accenna ad un momento di tenerezza.