Il tuo vo(l)to per una bottiglia d’olio

Il manifesto dell'ALDI

Anche il povero ha una precisa funzione
nella vita sociale: permettere
al ricco l’esercizio della generosità.

(Jean-Paul Sartre)

Aldi, Aldi, le caprette ti fanno “ciao”!
Cari membri del Coro La Voce del Vedeggio,
(da ora in poi MDCLVDV), vi ho visti, li schierati come dei birilli nella vostra pacchiana divisa biancorossa con il sorriso ebete di circostanza, immortalati sui manifesti in cui si annunciano i cinque anni dell’invasione elvetica dei grandi magazzini Aldi. Che quelli di Aldi non fossero proprio degli stinchi di santo era già chiaro a tutti: organizzazioni indipendenti hanno dimostrato che da Aldi ci sono offerte speciali di prodotti fabbricati nel Terzo mondo in condizioni disumane (Süddeutsche Zeitung 3.2.09). Ma bastava vedere la faccia tirata dei commessi che ammucchiano le merci sugli europallets per capirlo. Ma torniamo a voi cari MDCLVDV, il poco curato manifesto annuncia che per il vostro 25 anniversario vi hanno regalato 250 bottiglie di olio d’oliva. Ma andando a leggere con attenzione come sono andate le cose, si scopre che il regalo era di ben altra natura: vi hanno offerto una festa d’anniversario (dal valore stimato – da loro – di 50’000 franchi) a cui però non eravate invitati, ma obbligati, per contratto, a partecipare. Tombola, esibizione del coro e spettacolo del prestigiatore, buffet a base di prodotti Aldi e servizio curato da ragazzini in divisa Aldi. Sui tavoli prospetti pubblicitari della Aldi. Insomma, la festa campestre più costosa della storia.

Quindi, a ben vedere, cari MDCLVDV, Aldi non vi ha regalato un bel niente, ma vi ha usato per le sue campagne pubblicitarie. Non vi ha nemmeno pagato, vi ha sfruttato in cambio di qualche latta d’olio. I fratelli Karl e Teo Albrecht (figli della fondatrice di Aldi) in pochi decenni hanno accumulato ciascuno 25 miliardi di franchi. Vi hanno regalato 5 bottiglie d’olio ogni miliardo guadagnato. Paperon de Paperoni sapeva essere più generoso. Siete sicuri almeno che l’olio non fosse di ricino?

La pagina di pubblicità su Azione

Balle di sapone
Ma di tentativi di vendere robaccia facendo leva sulle buone intenzioni, non mancano! Pampers e Migros annunciano addirittura di – suspence – voler debellare il tetano fra i neonati. Mica bruscolini, un impegno non da poco. Ci promettono di donare non una, ma ben due dosi di vaccino salvavita (Che roba è il vaccino salvavita? Esiste anche il vaccino toglivita? Quelli di PattiChiari avranno indagato sulla bontà di questo vaccino? Si tratta dell’ennesima sperimentazione di massa? Anche questa volta vaccini scaduti? Boh!). Ma, come al solito, la fregatura sta nelle clausole scritte in piccolo a fondo pagina. La multinazionale americana Procter & Gamble (che produce i Pampers) dona soltanto 8 centesimi di franco per ogni confezione di pannolini venduta, ma solo se sulla confezione è presente il logo di Unicef. Questa multinazionale è citata nei manuali di marketing perché concentra le sue campagne sulle singole marche e non sulla multinazionale che è proprietaria delle stesse, è stata lei a dare il nome alle “soap opera”, ed è sempre lei che ha prodotto le 15’000 puntate di “Sentieri” (serie che per fortuna si è interrotta nel 2009, ma visto che su Rete4 le puntate passano con quattro anni di ritardo, dovremo sorbirci fino al 2013). Scommettiamo che non riescono a debellare il tetano prima della fine di Sentieri?

E non si vergognano per promuovere questa insulsa campagna benefica ad usare l’immagine di una donna africana che tiene in braccio il suo neonato (scampato al tetano? Morto di tetano?) per avvalorare la loro causa. Ma quello che è davvero stucchevole è il nastro a forma di cuore con i bambini che si tengono per mano che dovrebbe ingentilire il tutto. Care multinazionali, se volete fare beneficenza fatelo pure, ma non usate le buone intenzioni della gente per arricchirvi sempre di più.

Siate buoni!
Per ogni segnalazione di pub malriuscita doneremo 0,8 centesimi ad un ospizio per pubblicitari con l’Alzheimer. Inviate le vostre segnalazioni, con o senza fotografia, a: redazione@ildiavolo.com

Il manifesto alle 5vie

Le pub dei lettori
Ci scrive Alberto l’attivissimo cacciatore di Pub: “Vacche bella pub in quel di Lugano in zona Cinque Vie… doppio piano di lettura: il prima e il dopo, due piani di lettura come i due strati del doppio whopper!” Vacche lettore attento che abbiamo! L’abbinamento è davvero inquietante, specie se sei una mucca. Il manifesto del McDonald’s in un campo sui cui brucano delle manze sta li a ricordare a loro (e a noi tutti) l’ineluttabile destino. Una sorta di moderna danza macabro-vaccina: ricordatevi che dovete morire e venir trasformate in polpette. Finisco con una citazione da The Island, film di fantascienza di Michael Bay del 2005, che pare cascare a pennello: “Se uno vuole mangiare un hamburger non è detto che voglia conoscere il nome della mucca!”.