Diario fotografico dal cantone giardino

Seconda tappa
La visita (con macchia fotografica alla mano) per le strade del nostro cantone continua. Perché non dare un senso al vostro ultimo acquisto compulsivo nell’ipermercato dell’elettronica, fotografate le cose strane che incrociate nel corso del vostro peregrinare in questo cantone giardino ed inviatele in redazione.

Le ruspe a Massagno

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A Massagno le ruspe sono entrate in azione. Nel nucleo vecchio, in zona Santa Lucia, vi erano una serie di vecchi caseggiati risalenti alla fine dell’800. Non so dire se fossero di pregio architettonico, ma erano belli. Balconcini, grandi finestre, alcune pareti decorate ed affrescate. Ti facevano quasi dimenticare di essere a poche centinaia di metri dalla Lugano-deserto-bancario. Si stava quasi bene in quella piazza. Sono intervenute le ruspe e, un morso metallico dopo l’altro, hanno fatto a pezzi il quartiere. Dal GroundZero massagnese sorgerà un complesso residenziale di quarantadue appartamenti su cinque piani. Non si dice se lo standing sarà elevato, ma sospetto di si.. A pochi metri resiste la sede dell’associazione inquilini. Dopo aver scattato la fotografia, scendo a piedi verso il centro e mi viene in mente il Bill Arigoni.

 

Via MonteBoglia

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Via Monte Boglia, Lugano. La via dell’intolleranza. Dopo aver scacciato omosessuali e infedeli adoratori di Allah, occorreva un nuovo gesto forte per far capire a tutti chi è che comanda e che siamo padroni a casa nostra. Uella! Giuliano Bignasca, dopo essersi consultato con Kim Jong-il, il “grande leader della patria nordcoreano” ha deciso di festeggiare l’elezione del secondo consigliere di stato leghista con un murales. Su uno dei tanti stabili di proprietà dei faccendieri Bignasca è apparso un gigantesco affresco con una iconografia poco chiara. Un gigantesco “2” bianco, con delle strisce (cocaina? Autostrade?) rosse e blu che si frammentano in rombi irregolari (schede elettorali? Cristalli infranti?). Nell’era digitale un gesto comunicativo proveniente dritto dritto dai regimi totalitari dello scorso millennio, non può che far ben sperare rispetto alla freschezza delle idee proposte dal movimento xenofobo.

 

L'insegna

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Non vorrei far parte di un club che accetti tra i suoi soci uno come me” è seguendo questa massima di Marx (Graucho non Karl) che i soci fondatori del Club Pistola Tesserete hanno battezzato il loro circolo ricreativo. Sicuramente passare le domeniche a sparare proiettili contro a sagome e bersagli è un passatempo da coglioni ma, cari “pistola” capriaschesi non abbattetevi così. “Club pistola” è sicuramente un nome infelice e non ci vuole tanto a capirlo. Nel caso doveste decidere di cambiar nome vi suggerisco altri due nomi da evitare: “Club spararla grossa”, “Club mezza cartuccia”. E poi comunque non mi sembra cosa saggia lasciare in mano armi cariche a persone con una così bassa stima di sé.

 

Cannibalismo

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La stagione delle grigliate è alle porte, perché non inaugurare la nuova griglia comperata all’OBI con una bella grigliata in compagnia “con la carne di Andrea Stuppia”? Andrea è un giovane e sano macellaio di Giubiasco che mette a disposizione la sua carne per il vostro sollazzo estivo. Pura qualità elvetica, lo dimostra il marchio di qualità impresso sul grembiule. Perché mangiare una banale costina di maiale quando posso gustare una coscia di carne di Andrea. Il rinomato “salsiccione di Andrea” non può mancare su qualsiasi tavola imbandita e sono ormai un apprezzatissimo presidio slowfood i “testicoli taurini” di Andrea. Chissà dove aveva il cervello il carnivendolo giubiaschese quando ha mandato in tipografia questa affissione. Forse la di lui cervella era avvolta in una croccante panatura e pronta per la friteuse? E poi si stupiscono che i giovani mettono gli annunci su feisbuk in cui cercano persone da mangiare.