20 minuti di banalità

Articolo uscito sul quindicianale satirico “Il Diavolo” di qualche settimana fa.

Ubi maior minor cessat

Scusa, caro 20 minuti, se ultimamente ci siamo occupati poco di te. È che l’uscita in contemporanea dell’orribile fogliaccio di BB (non Brigitte, quell’altro) 10 minuti, ha fatto passare in secondo piano la tua pochezza editoriale. Grazie al facile paragone con il tuo concorrente leghista ci si è quasi dimenticati che da mesi ormai stai invadendo il Ticino con quintali di carta che diventa subito straccia e soprattutto con un modo barbaro di fare informazione. È un po come se hai il raffreddore e ti amputano una gamba, non è che poi ti lamenti perché ti cola il naso, no?

Scusa 20 minuti, sei arrivato, quasi in punta di piedi e ci hai conquistato subito. Sei gratis. Questo è forse il tuo unico pregio. E ad una cosa gratis è difficile rinunciare. Lo sanno bene i pusher che distribuiscono la droga gratis così poi ne diventi dipendente. (Ma esistono poi davvero? Io non ne ho mai trovato uno, ahimè…).

Caro 20 minuti mi sta venendo il sospetto che non ci stai mica regalando informazione, ma che stai vendendo istanti di attenzione del tuo pubblico agli inserzionisti è alto. La merce in vendita non sono le notizie ma la mia vita. Quanti centesimi ricevi per il tempo che dedico a tenerti in mano? Il problema è che non stai svendendo solo la mia attenzione ma anche la capacità della popolazione di capire che cos’è il giornalismo fatto bene, che cosa sono le notizie e il senso dell’approfondimento. A voler essere apocalittici stai barattando un po’ di spazio pubblicitario con la possibilità di avere una cittadinanza informata, in grado di capire la realtà ed intervenire nella società in maniera responsabile.

Caro 20 minuti, sto scrivendo sul treno che da Chiasso va a Lugano e dalla mia postazione vedo almeno otto copie del tuo giornale sparse per terra. Ho il sospetto che il costo per pulire gli spazi pubblici sporcati con le tue pagine (autobus, stazioni, strade e piazze) è pagato da tutti noi. Una sera in stazione ho visto un operatore ecologico che prendeva tutte le copie rimaste nella cassetta blu e le gettava in un cestino dell’indifferenziato, giustificandosi poi con un collega: “se no poi domani me le ritrovo tutte in giro”.

Scusa caro 20 minuti se insisto, ma c’è una tua prima pagina che mi ha particolarmente indisposto è quella di venerdì 27 aprile, che come tutti i venerdì che nostrosignore manda in terra avevo preso il bus e per evitare di dover interagire con gli altri utenti del bus ho raccolto un 20 minuti dal sedile accanto al mio e ho iniziato a sfogliarlo. È in prima pagina che ho trovato un titolo che ancora oggi non sono riuscito a digerire: “Sherlock Orso e il cadavere nascosto”.

Se dovessimo analizzare questo titolo con la cosiddetta regola delle cinque W del giornalismo anglosassone ci troveremmo molto in difficoltà Who? Sherlock Orso, ok, ma chi cacchio è Sherlock Orso? What? Scopre un cadavere nascosto? When, Where e Why? Boh! Chi fa i titoli di questo giornale? Una maestra delle scuole dell’infanzia strafatta di MDMA? Il fratello stupido del cane Peo? Le prime righe dell’articolo non ci aiutano a completare l’informazione. O meglio ci fanno capire che le premesse del titolo sono completamente sbagliate. Un orso ha causato un danno, nel riparare questo danno è stato trovato un cadavere. Ma non c’è nessun altro collegamento diretto fra l’orso e il cadavere. Il titolo è quindi totalmente ingiustificato. E poi, anche se un orso avesse trovato volutamente un cadavere ad Innsbruck non si tratterebbe di una notizia da titolo in prima pagina per un giornale ticinese. E perché quindi una scelta del genere? Forse perché 20 minuti considera i suoi lettori dei cerebrolesi che non si interessano di quello che succede nel mondo e che se non infantilizzi e banalizzi un titolo non leggeranno mai la notizia?

Per aiutarvi a decodificare i titoli del 20 minuti, proponiamo un gioco pedagogico quattro titoli reali da abbinare ai titoli in versione ventiminutesca. L’abbinamento lettere-numeri vi porterà a scoprire una massima di Confucio.

Titoli Reali:

A) Giuliano Bignasca condannato per ingiuria
B) Fox Town, chiuso la domenica
C) Boris Bignasca si dimette dalla Lega dei Ticinesi
D) Ucciso nella notte Osama Bin Laden

 

Titoli “20 minuti”:

1) Il dromedario malefico ha il sonno pesante
2) Il pesciolino malmostoso se ne va via
3) L’ippopotamo maleducato
4) La piccola volpe non vuole fare la nanna