“L’inconscio è venduto a fette
sul banco del macellaio”
Teresa de Laurentis
Propositi per l’anno nuovo: mangiare meno carne, smettere di prendermi gioco dei miti svizzeri (avete visto che figata il nuovo libro sui miti svizzeri dall’Oliver Scharpf?) e non lasciarmi più andare a facili allusioni sessuali quando devo redigere questa rubrica dedicata alla recensione delle pubblicità. Eccheccavolo, siamo una rivista seria! Quindi iniziamo l’anno con la recensione della pubblicità della “Carne Svizzera – il resto è contorno” dedicata alla deviazione sessuali del mito svizzero per eccellenza (no, non Nella Martinetti e nemmeno la Biffi): stiamo parlando della paffuta Heidi (scusate se non indico il cognome, ma non lo conosco e anche wikileaks non aiuta).
Carne tremula
Avete visto l’inserzione pubblicitaria? È apparsa sul Caffé di qualche settimana fa. Sfondo marrone, carnazza ben fotografata e stile grafico tutto sommato sobrio ed impeccabile. Molto elvetico. Con una raffinatezza ed uno humor “da macellaio” i pubblicitari con cervello annebbiato da un’intossicazione proteica, accompagnano una panoplia di insaccati elvetici con l’allusivo slogan “Heidi è tornata. Per Peter, ma non solo”. Non mi dite che non cogliete l’allusione? Non mi dite che non trovate i nessi? (come dicevano gli amici del poeta Alberto quando con il fratello giocava a nascondino). Il “non solo” citato dai macellai, soprattutto se accompagnato dall’immagine mascolina del giovane Peter, non può che indicare la propensione autoerotica della giovane pastorella che, obbligata a passare lunghi periodi sull’alpe, usava sollazzarsi con i salumi che trova a stagionare nel sottotetto della baita e che, grazie all’apporto della giovane, acquisiscono quel “nonsoché” che li contraddistingue dalla carne di altre zone. Infatti la ricetta è segreta. Continua la lettura di Il richiamo della carne