Pio e Moana: una storia con la morale

Maria era una brava donna, onesta, devota e gran lavoratrice. Aveva due figli che cresceva sola, dato che suo marito era onoratamente morto sui campi di battaglia per difendere il suolo patrio da un nemico senza scrupoli.
I due bambini, erano uno l'opposta dell'altro. Moana era rispettosa, aiutava in casa, non diceva mai le maleparole, si applicava a scuola e tutte le sere andava in chiesa a pregare per l'anima del suo povero babbo. Era poi una gioia vederla sorridere talmente erano belli bianchi e puliti i suoi denti. Maria era orgogliosa della dentatura di sua figlia, dato che era stata lei ad insegnare l'igiene orale alla piccola e a ricordargli dopo ogni pasto di correre a pulirsi i denti.
Pio, invece, era la disperazione della sua mamma, marinava la scuola e andava a rubar frutta nei campi, tirava i sassi ai gatti, parlava che anche un marinaio sarebbe arrossito. Rubava lo zucchero dalla credenza e per questo aveva tutti i denti marci.
La mamma ci provava a convincerlo a lavarsi i denti, ma lui niente, non ci pensava nemmeno!
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Buone feste: racconto di natale

Non avevo mai avuto problemi con gli inquilini del palazzo in cui abitavo. Anzi, quasi non li conoscevo neppure. Solo una volta, avevo chiesto un floppy all'anziana signora che abita accanto a me, solitamente ne ho una buona scorta, ma quella sera li avevo finiti, ed era un'urgenza. Io tengo solo i dischi indispensabili e quindi mi seccava formattarli. La signora ne aveva parecchi e gentilmente me ne offri uno. Il giorno dopo le regalai, per ricambiare il favore, dei fiori e da quel giorno non ci parlammo neppure più.
Io non sentii mai il bisogno di legare con qualcun altro. Anzi, l'anonimato che mi offriva questo condominio era stato proprio quello che mi aveva convito al momento della firma del contratto. Se non fosse stato per l'indispensabile privacy che mi occorre, avrei di certo optato per qualcos'altro. Un villino sul mare, un condominio più vicino al centro città, che ne so? Ma in questo caso, l'obbrobrio di cemento armato, alto una trentina di piani e lungo quasi quattrocento metri, faceva proprio al caso mio.
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Quando Ronald Mc Donald si dà allo sport

Paolo Riva da Area del 17 giugno 2005

Nel suo quarantaduesimo anno di servizio, come mascotte-icona della multinazionale del fast food Mc Donalds, il clown Ronald Mc Donald cambia faccia. Dopo averci invitati per decenni a festeggiare il nostro compleanno in sua compagnia, fra hamburger e patatine, ora il simpaticone in tuta gialla ha deciso di cambiare vita e di darsi allo sport. È in vesti dinamiche e salutistiche che lo vedremo nella prossima campagna pubblicitaria, intento a promuovere il consumo di frutta e uno stile di vita attivo e pieno di movimento. Continua la lettura di Quando Ronald Mc Donald si dà allo sport

Volantino per la giornata della Mela a Sonvico

Le mele in immagine in questo volantino della "Giornata della Mela" tenutasi a sonvico il 14 ottobre 2006 sono "pom popin" specie da sempre presente a Sonvico, sono state fotografate con sfondo un foglio di carta con luce naturale.

Il colore grigino di sfondo è quindi il colore originale risultante dalla fotografia è solo stato un po' sfumato e elaborato con Gimp. 

Qui una versione in più alta qualità del manifesto (pdf) 

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La prima guerra mondiale nel paese delle meraviglie

Era nell'aria da tempo. I vecchi lo avevano detto, ma come spesso accade con quello che dicono i vecchi, nessuno ci aveva fatto caso. Comunque non si sarebbe potuto fare nulla per fermare, o anche solo per rallentare quello che presto sarebbe accaduto. La prima guerra mondiale nel paese delle meraviglie stava per avere inizio. A poco servirono gli appelli disperati della signorina Alice, e neppure le manifestazioni di protesta delle bacche del bosco sortirono effetti. Il venditore di cappelli, che da tutti era considerato matto, iniziò addirittura uno sciopero del battito di ciglia. Rimase diverse ore senza chiudere occhio, le sue orbite si stavano disorbitando, il cristallino si cristallizzava, la povera retina non sapendo più che fare acchiappava le farfalle e anche il nervo ottico era nervosetto. I coni erano stremati e mettevano il bastone fra le ruote ai bastoncelli che si stavano mangiando un buon cono gelato al pistacchio e rodopsina. Continua la lettura di La prima guerra mondiale nel paese delle meraviglie

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