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Diario fotografico dal cantone giardino

Seconda tappa
La visita (con macchia fotografica alla mano) per le strade del nostro cantone continua. Perché non dare un senso al vostro ultimo acquisto compulsivo nell’ipermercato dell’elettronica, fotografate le cose strane che incrociate nel corso del vostro peregrinare in questo cantone giardino ed inviatele in redazione.

Le ruspe a Massagno

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A Massagno le ruspe sono entrate in azione. Nel nucleo vecchio, in zona Santa Lucia, vi erano una serie di vecchi caseggiati risalenti alla fine dell’800. Non so dire se fossero di pregio architettonico, ma erano belli. Balconcini, grandi finestre, alcune pareti decorate ed affrescate. Ti facevano quasi dimenticare di essere a poche centinaia di metri dalla Lugano-deserto-bancario. Si stava quasi bene in quella piazza. Sono intervenute le ruspe e, un morso metallico dopo l’altro, hanno fatto a pezzi il quartiere. Dal GroundZero massagnese sorgerà un complesso residenziale di quarantadue appartamenti su cinque piani. Non si dice se lo standing sarà elevato, ma sospetto di si.. A pochi metri resiste la sede dell’associazione inquilini. Dopo aver scattato la fotografia, scendo a piedi verso il centro e mi viene in mente il Bill Arigoni. Continua la lettura di Diario fotografico dal cantone giardino

Il richiamo della carne

La pubblicità apparsa sul domenicale "Il Caffé"

L’inconscio è venduto a fette
sul banco del macellaio

Teresa de Laurentis

Propositi per l’anno nuovo: mangiare meno carne, smettere di prendermi gioco dei miti svizzeri (avete visto che figata il nuovo libro sui miti svizzeri dall’Oliver Scharpf?) e non lasciarmi più andare a facili allusioni sessuali quando devo redigere questa rubrica dedicata alla recensione delle pubblicità. Eccheccavolo, siamo una rivista seria! Quindi iniziamo l’anno con la recensione della pubblicità della “Carne Svizzera – il resto è contorno” dedicata alla deviazione sessuali del mito svizzero per eccellenza (no, non Nella Martinetti e nemmeno la Biffi): stiamo parlando della paffuta Heidi (scusate se non indico il cognome, ma non lo conosco e anche wikileaks non aiuta).

Carne tremula
Avete visto l’inserzione pubblicitaria? È apparsa sul Caffé di qualche settimana fa. Sfondo marrone, carnazza ben fotografata e stile grafico tutto sommato sobrio ed impeccabile. Molto elvetico. Con una raffinatezza ed uno humor “da macellaio” i pubblicitari con cervello annebbiato da un’intossicazione proteica, accompagnano una panoplia di insaccati elvetici con l’allusivo slogan “Heidi è tornata. Per Peter, ma non solo”. Non mi dite che non cogliete l’allusione? Non mi dite che non trovate i nessi? (come dicevano gli amici del poeta Alberto quando con il fratello giocava a nascondino). Il “non solo” citato dai macellai, soprattutto se accompagnato dall’immagine mascolina del giovane Peter, non può che indicare la propensione autoerotica della giovane pastorella che, obbligata a passare lunghi periodi sull’alpe, usava sollazzarsi con i salumi che trova a stagionare nel sottotetto della baita e che, grazie all’apporto della giovane, acquisiscono quel “nonsoché” che li contraddistingue dalla carne di altre zone. Infatti la ricetta è segreta. Continua la lettura di Il richiamo della carne