Giovanni Papini, ambiguo personaggio vicino al movimento futurista, aderisce al fascismo e finisce per diventare francescano al convento de La Verna (che ho potuto conoscere e visitare durante la scorsa estate) ha scritto questo magnifico "Chiudiamo le scuole" che ci tengo a riproporre qui, nella categoria sul lavoro sociale (pubblicato originariamento nel 1914).
Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengon rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali. Difesa contro il delitto, contro la morte – contro lo straniero – contro il disordine – contro la solitudine – contro tutto ciò che impaurisce l'uomo abbandonato a se stesso: il vigliacco eterno che fabbrica leggi e società come bastioni e trincee alla sua tremebondaggine. Vi sono sinistri magazzini di uomini cattivi – in città e in campagna e sulle rive del mare – davanti a' quali non si passa senza terrore.
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