Resoconto della giornata di reclutamento a Rivera (febbraio 2003)

A partire da quest'anno (dalla classe 1984) quella che fino a dicembre era stata una "serata informativa" è diventata un'intera giornata di reclutamento. Arrivo trafelato ed un po' in ritardo a Rivera al centro PC dove entro nella grande aula, le spiegazioni sono già iniziate da un po', mi si fa un appunto sull'orario e vengo minacciosamente avvertito che "per questa volta fa gnete ma dalla prossima…".

Sono sommariamente informato, da faziosi filmati in cui soldati buoni aiutano anziane donne di colore e militi gentili festeggiati da di bambini affamati sorridono col mitra a tracolla, sui principi e gli scopi dell'esercito. Poi ci dividiamo in gruppetti più piccoli in cui continuare la propaganda, qui il conduttore è meno fisso sulle sue opinioni e si permette qualche divagazione sulla situazione internazionale e sull'imminente guerra in Irack.




Con altre centinaia di schermate poverpoint giunte da Berna con una traduzione quantomeno discutibile ci viene illustrata anche la protezione civile con i suoi obbiettivi che, solo apparentemente, si discostano da quelli dell'esercito. Finalmente mezzogiorno, in uno squallido bunker ci viene servito il pranzo: tutto a base di carne (salumi misti e pasta al ragù), mossa strategica per tenere alta l'aggressività, utilissima alla risoluzione di qualsiasi conflitto. Mi viene offerta dell'unta pasta al burro ed erbette come sostituto vegetariano, e presto è già ora di iniziare la seconda parte della giornata.

 

Nel pomeriggio ci illustrano, con sbrigativi commenti, i diritti e doveri della recluta, ci allettano con il "soldo" che ci verrà corrisposto e con la possibilità di "apprezzare il contatto con altri inividui di lingua straniera, vivere nella natura un'esperienza sempre nuova, usare la fantasia, l'iniziativa il coraggio e lo spirito di gruppo, di superare insieme prove difficili, con l'aiuto reciproco vivere assieme ad altri in condizioni precarie creando spirito di cameratismo e generare amicizie che dureranno per una vita*". Non si parla di uccidere ed essere uccisi, della sofferenza che è intrinseca nella guerra e del dolore che provoca, abbondano però immagini di “donne soldato” che smuovono nella pubera marmaglia commenti misogini e sessisti.

 

Mi viene sommariamente descritta la possibilità di svolgere il Servizio Civile, una possibilità che sarà però riservata solo a quelle persone fragili ed insicure, incapaci di assumersi le proprie responsabilità. A poco servono le richieste di precisazione e le puntualizzazioni che faccio, che vengono gentilmente ascoltate con un sorriso, ma nulla più.

Ma hanno riservato per la fine la vera chicca della giornata: un breve filmato dai ritmi veloci e dalla colonna sonora ipnotica; una via di mezzo fra uno spot ed un videoclip. La storia è quella di un giovane belloccio che entra in un museo militare, trova un visore di realtà virtuale e si immerge in un videogioco con immagini molto realistiche che illustra in modo esaltante e invogliante le varie funzioni all'interno dell'esercito. Alla fine del tour virtuale la bionda e conturbante sorvegliante del museo avverte che "nell'esercito è tutto, o quasi, come nel videogioco". Una schifezza propagandistica della peggior specie che muove solo qualche timida critica alla fine della proiezione. Un insulto a tutte quelle persone che nella guerra hanno trovato morte e distruzione, altro che dinamismo e intraprendenza.

 

Ho incontrato tante persone perplesse, qualche esaltato e pochi convinti a seguire la strada dell’obiezione di coscienza. Chiudo notando che nonostante oggi noi tutti si avesse gratuitamente a disposizione i mezzi di trasporto pubblici, solo una dozzina di giovani ne ha approfittato, la maggior parte ha scelto di rinchiudersi nel freddo guscio automobilistico. Lo scarso uso dei trasporti collettivi non quindi solo conseguenza degli esorbitanti prezzi ma è anche sintomo del malessere esistenziale che permette di sorbire una giornata assurda come questa senza sentire il bisogno di contestarne l’evidente assurdità.

 

* Dagli opuscoli che ci sono stati distribuiti, editi dall’esercito svizzero


 http://www.esercito.ch
 http://www.serviziocivile.ch
 http://www.gsoa.ch/