Skater, ti vedo triste. Cosa c’è che non va?
Te ne stai li, con le tue scarpe Vans,
i tuoi pantaloni Converse
il tuo the freddo in tetrapak
seduto sul tuo skate
la camicia a scacchi gettata con noncuranza in un angolo
i muscoli del ventre ben profilati
e la faccia triste.
Cosa c’è che non va?
Lo skatepark ce l’hai. Con le discese e le salite. I graffiti e le tag.
Ben recintato. Con la videosorveglianza e il securitas che apre e chiude.
Il tuo passatempo, un tempo trasgressivo oggi è stato normalizzato,
non sei più un outsider, anzi ora sei accettato,
ti sorridono compiacenti anche le vecchiette,
sei persino molto richiesto al dicastero giovani
per dare un tocco di giovanilità alle sue attività
e sei addirittura diventato una categoria di youporn.
Quando fai i tricks sembri felice
anche quando sali sul bus con la tavola legata allo zaino
sembri felice
anche quando sfogli i cataloghi di scarpe
sembri felice
è proprio quando stai seduto sullo skate
che mi sembri triste.