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Nazistelli con il senso dell’umorismo

C’è poco da dire, le scritte fasciste sui muri di Lugano compaiono con regolarità. La presenza di svastiche, celtiche e slogan che fanno rabbrividire, è direttamente proporzionale alle campagne razziste e xenofobe, antieuropeiste lanciate dalla destra in governo. La destra istituzionale in qualche modo promuove e giustifica l’esistenza dei nazistelli picchiatori nelle strade.

Mentre ero in giro per la città a fotografare affissioni per "classeur de pub" mi sono imbattuto in due scritte, la cui paternità non è certa, che mi hanno mosso un sorriso. A volte, invece che cancellare il messaggio che non si condivide, può essere utile alterarlo per cercare di modificarne il senso e di deformarne il significato originale. Un atto di Subvertising vero e proprio! 

 

 

Accanto all’ospedale Italiano alla scritta "No nazi" viene aggiunto un beffardo "No party", che riprende lo slogan del Martini e riesce in maniera simpatica (faccio fatica ad ammetterlo) ad esprimere il significato contrario a quello che il primo sprayer antifascista avrebbe voluto comunicare.

 

 

 

Il secondo grafito che mi ha colpito (qui a definizione migliore), lo si può trovare, sempre a Lugano, in una delle viuzze laterali che collegano il Viale Cattaneo con la via Serafino Balestra.

La prima mano, antifascista con un certo gusto poetico "Fascista attento che ancora fischia il vento" (di partigiana memoria). La seconda mano ha completato l’opera aggiungendo "Ci metteremo il pullover" e ha firmato con una celtica. Il tutto poi con l’aggiunta di slogan, tag e cancellature varie. L’obbiettivo dissacratorio contro una rima importante e d’impatto, è stato (ahinoi!) sicuramente raggiunto.