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Chi ha paura dell’uovo nero?

Articolo pubblicato nella rubrica "classeur de pub" su il diavolo di oggi. 

"Dove son carogne son corvi." Proverbio italiano

Dopo le pecore nere l’UDC riprova a stupirci con un altro manifesto a carattere zoofobo, usando questa volta un’immagine di hitchockiana (si scriverà così?) memoria. Quali disavventure saranno capitate al grafico democentrista per motivare quest’avversione per il mondo degli animali? Sarà stato abbandonato davanti ad un serraglio? Ha scoperto la sua morosa se la faceva con un cavallo? È stato compagno di banco del Besomi? O forse, per capire davvero il senso di una scelta stilistica di questo tipo, bisogna spingersi verso l’interpretazione freudiana di una paura ricorrente nello svizzero medio (e qui la scelta di rappresentare il nemico come un pennuto, un volatile… un uccello insomma, è più che sintomatica).

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Nazistelli con il senso dell’umorismo

C’è poco da dire, le scritte fasciste sui muri di Lugano compaiono con regolarità. La presenza di svastiche, celtiche e slogan che fanno rabbrividire, è direttamente proporzionale alle campagne razziste e xenofobe, antieuropeiste lanciate dalla destra in governo. La destra istituzionale in qualche modo promuove e giustifica l’esistenza dei nazistelli picchiatori nelle strade.

Mentre ero in giro per la città a fotografare affissioni per "classeur de pub" mi sono imbattuto in due scritte, la cui paternità non è certa, che mi hanno mosso un sorriso. A volte, invece che cancellare il messaggio che non si condivide, può essere utile alterarlo per cercare di modificarne il senso e di deformarne il significato originale. Un atto di Subvertising vero e proprio! 

 

 

Accanto all’ospedale Italiano alla scritta "No nazi" viene aggiunto un beffardo "No party", che riprende lo slogan del Martini e riesce in maniera simpatica (faccio fatica ad ammetterlo) ad esprimere il significato contrario a quello che il primo sprayer antifascista avrebbe voluto comunicare.

 

 

 

Il secondo grafito che mi ha colpito (qui a definizione migliore), lo si può trovare, sempre a Lugano, in una delle viuzze laterali che collegano il Viale Cattaneo con la via Serafino Balestra.

La prima mano, antifascista con un certo gusto poetico "Fascista attento che ancora fischia il vento" (di partigiana memoria). La seconda mano ha completato l’opera aggiungendo "Ci metteremo il pullover" e ha firmato con una celtica. Il tutto poi con l’aggiunta di slogan, tag e cancellature varie. L’obbiettivo dissacratorio contro una rima importante e d’impatto, è stato (ahinoi!) sicuramente raggiunto.

Pecore nere scacciano camice nere!

Un articolo che apparirà (forse) sul prossimo numero di "Voce Libertaria", il periodico anarchico ticinese


Berna in/è marcia?
Sabato 6 ottobre 2007 a Berna era prevista la “Marcia su Berna” parata prelettorale del partito dell'Unione Democratica di Centro che, a dispetto del nome non è né democratico, né di centro, bensì ben profilato a destra. È il primo partito elvetico ed è capitanato da Christoph Blocher, 327° uomo più ricco del mondo, dirigente di una multinazionale della chimica, dal 10 dicembre 2003 in Consiglio Federale. In un'intervista precedente alla sua elezione aveva dichiarato di “essere troppo vecchio per instaurare una dittatura”. La marcia, avrebbe dovuto essere il momento culminante di una campagna elettorale portata avanti a suon di manifesti razzisti, teorie di complotti ed esternazioni d'odio di ogni tipo, a Berna si attendevano oltre 10'000 aderenti convogliati a Berna dai quattro angoli della Svizzera con pullman e treni. Da parecchio tempo (forse mai nella storia elvetica) un partito politico aveva messo in piedi una sceneggiata di questo tipo a così breve distanza dalle elezioni.

Io non mi lego a questa schiera, morirò pecora nera!
Alcune settimane prima del 6 ottobre, gruppi militanti, partiti politici e realtà più o meno antagoniste coordinate nel comitato “Mouton Noir” avevano indetto una festa-presidio antirazzista da tenersi nella Munsterplatz, davanti alla cattedrale bernese. Il presidio non è stato autorizzato, ma le autorità hanno dichiarato di “tollerarlo”. Altre realtà si sono mobilitate in altro modo, organizzando un dispositivo di sabotaggio e blocco della parata neofascista. Continua la lettura di Pecore nere scacciano camice nere!

I pecoroni dell’UDC

Le pecore razziste dell’UDC, affisse in ogni angolo del paese ci hanno davvero rotto le scatole. Hanno stimolato un’interessantissima carrellata di azioni (23) di adbusting che hanno messo in seria difficoltà le società generali d’affissioni che hanno faticato a star dietro al ricambio dei manifesti. È pure stato creato un videogioco sul tema!

Un gruppo trovatosi al riuscitissimo kabaret organizzato dal Tikinò a Losone negli scorsi giorni ha provato ad immaginare alcuni esercizi di stile attorno all’osceno manifesto.
Che ne è venuto fuori? Dateci un’occhiata!
È disponibile anche un video “dietro alle quinte” sulla realizzazione di questo kinò…

> Inoltre puoi sfogliare l’album di detournament grafici sui manifesti UDC! (dalla rete)

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