Sono partito da casa senza una meta precisa, sapevo che avevo voglia di camminare, sudare e fare un po’ di fatica. Sentire il mio corpo vivo dopo il letargo invernale. La montagna mi mette addosso un nonsoché di mistico, mi sento in comunione con la terra e con il cosmo.
Penso che se dio esistesse gli alberi potrebbero essere prova inconfutabile della sua presenza. Immerso nei miei pensieri trascendentali supero l’alpe Cottino e arrivo al San Lucio. Silenzio e la vista può spaziare tutto attorno a me. Arriva un rumoroso elicottero a rovinare tutto. Scendono cinque persone che gridando a squarciagola si lamentano di aver trovato la capanna ancora chiusa. Asini!
Continuo la mia passeggiata verso l’alpe del Pairolo. Sul mezzacosta del Foiorina c’è ancora parecchia neve, io stolto sono in sandali che affondano fino al polpaccio. Continua la lettura di Novelle consu-mistiche dal monte Roveraccio