Per inaugurare la sezione sul lavoro sociale inserisco questo testo a proposito del "volontariato obbligatorio" proposto agli studenti SUPSI del DLS a partire da quest'anno…
Perchè servono i volontari e come se ne potrebbe fare a meno
Il fallimento nella nostra società, non è più legato alle fasce più povere della popolazione o a coloro che, per sfortuna o per incapacità, non sono più in grado di provvedere a loro stessi. Il fallimento è diventato parte integrante, strutturalmente insita, nel mercato, e si è completamente slegato dalle qualità (oggettive o soggettive) di chi ci si trova confrontato. È sempre meno relazionabile a questione di bravura, capacità o abilità, ma sempre di più alla probabilità. “Un mercato in cui il vincitore prede tutto si presenta come una struttura competitiva che predispone al fallimento un gran numero di persone capaci[1]”.
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Finché era piccolo non si era accorto di essere un bambino M-budget, gli sembrava di essere normale, come tutti gli altri. È vero, essendo il secondogenito doveva mettere gli abiti smessi di suo fratello più grande, ma non gli era mai pesato più di quel tanto. Era stato svezzato a prodotti M-budget, abitando vicino alla Migros di quartiere per la sua mamma era comodo far la spesa li, gli opuscoli spiegavano che la qualità era la medesima, si risparmiava sulle confezioni, niente di preoccupante: Beveva Mb-latte con Mb-cereali, a ricreazione Mb-mele, poi un Mb-pranzo e per desser un Mb-yogurt, come tutti i bambini svizzeri amava il succo di mele (solo che il suo era Mb), si lavava con Mb-sapone e aveva una Mb-cartella verde e bianca. Quel Mb-gusto gli era diventato così famigliare e abituale che non riusciva a starne senza. L’unica cosa che un po’ lo rattristava era quello di non mangiare mai la cioccolata con le nocciole intere di cui era golosissimo, doveva accontentarsi della Mb-cioccolata con frammenti di nocciola. La mamma gli ricordava di pensare ai bambini che morivano di fame, lui in fondo era fortunato ad avere la Mb-cioccolata, e quindi cercava di non pensarci troppo.