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Coraggio che il calcio è di passaggio: Davide contro Golia

Questo l’adattamento di un articolo scritto per euro08.noblogs.org, il testo originale qui.

Serata speciale e ricca di contenuti quella tenutasi il 30 maggio a Locarno. Un momento da non perdere per chi, di questi tempi, desidera sentire qualcosa di originale, assennato e con un po’ di senso critico rispetto al mondo dello sport. 

Come da programma, è stata una lotta fra Davide e Golia, «Nella parte di Golia, il mostruoso, devastante, onnipresente, multimilionario campionato europeo di calcio.»

Il teatro è quasi pieno per l’ultimo monologo scritto da Ferruccio Cainero e interpretato dalla talentuosa Alessandra Arlotti (nella foto qui da parte). Ci vuole "forza e coraggio" per percorrere insieme alla bionda protagonista la vita di tre generazioni di donne venditrici ambulanti negli stadi nella migliore tradizione delle saghe sudamericane. Birra e panini per soddisfare la fame e la sete di milioni di tifosi che hanno continuato a seguire, anno dopo anno, scandalo dopo scandalo le gesta quasi epiche delle squadre di calcio.  Continua la lettura di Coraggio che il calcio è di passaggio: Davide contro Golia

Ecco perché le “UBS Arene” si chiamano “UBS Arene”

Incollo qui un testo scritto per il neonato euro08.noblogs.org invece qui il link all’articolo originale.

"Le caratteristiche personali svaniscono nella folla, poiché essa esercita un’influenza straordinaria sugli individui da cui è formata. L’avaro diventa generoso, lo scettico un credente, l’uomo onesto un criminale, il codardo un eroe (1)." Le persone in gruppo tendono a perdere il controllo, masse di persone ingenue ed eccitate sono facilmente manipolabili e le grandi aziende cercando di associare i loro marchi ad emozioni, per renderli indelebili nella mente dei consumatori.

Dove trovo masse di persone più ingenue e facilmente manipolabili che fra le folle di tifosi? La guerra delle aziende per accaparrarsi uno spazio di visibilità attorno al campo per ottenere che alcuni dei vostri ricordi più felici, come il gol del vostro attaccante preferito, siano indissolubilmente legati al loro logo, è in pieno svolgimento. 

In questo modo il gioco del calcio diventa un semplice pretesto per dare vita ad una lunga ed articolata serie di transazioni economiche. In uno stadio moderno, diventa difficile spostare lo sguardo da qualche parte senza incappare in un logo sponsorizzato. La partita di calcio diventa un elemento superfluo in questa immensa macchina pubblicitaria, nelle “UBS Arene” messe in piedi per i prossimi campionati europei, la partita di calcio sarà un elemento secondario relegata in degli schermi televisivi che, per quanto giganti essi siano, rimangono virtuali e limitati.
 
Chi deciderà di recarsi allo stadio, non solo dovrà pagare un biglietto d’ingresso, ma sarà obbligato anche a prestare la sua attenzione e la sua concentrazione alla fruizione di tutta una serie di input pubblicitari. Chi organizza grandi eventi sportivi, si occupa prima di tutto di vendere l’attenzione di milioni di spettatori ad una manciata di grandi corporation, l’attenzione del singolo è resa ancora più sensibile e ricettiva dall’essere parte di una folla.
 

UBS arene e Bell: bratwurst e lavoro precario

Incollo qui un testo scritto per il neonato euro08.noblogs.org invece qui il link all’articolo originale.

La fantasia delle aziende nella ricerca di nuove applicazioni del lavoro precario non conosce limiti. Per la gestione delle "UBS Arene" (aree securizzate in cui verranno proiettate su grande schermo le partite dei prossimi europei di calcio) la Bell SA, società affiliata al gruppo Coop, che nel 2006 ha avuto un ricavo netto di 1496 milioni di franchi, ed è entrata di diritto nell’immaginario carnivoro-calcistico elvetico. 

Quest’azienda, che già si era messa in evidenza per aver collaborato con l’organizzazione della marcia su Berna dell’UDC e per aver annunciato di voler denunciare le autorità bernesi per non aver difeso i suoi mezzi dai manifestanti antirazzisti, si occuperà di approvvigionare di bratwurst e pommes frites gli stomaci dilatati dalla birra dei tifosi elvetici. E per far questo ha scovato nuovi sistemi di precarizzazione del lavoro.

Il non-ruolo delle associazioni
La gestione dei lavoratori all’interno dei punti di ristoro delle arene sarà affidata ad associazioni (sportive sociali o culturali) legate al territorio in cui si trova l’arena. La Bell SA avrà quindi come interlocutore le associazioni che si occuperanno di fornire manodopera per l’evento. La retribuzione per ora di lavoro versata alle associazioni sarà di 25 fr, che decideranno poi se riversarle agli associati-lavoratori (che per contratto prestano la loro opera a titolo volontario) o se conservarli per le attività statutarie. Continua la lettura di UBS arene e Bell: bratwurst e lavoro precario