Archivi categoria: Diavolo

Raccolta degli articoli pubblicati sul quindicinale satirico “il diavolo”

Diario fotografico dal cantone giardino

Seconda tappa
La visita (con macchia fotografica alla mano) per le strade del nostro cantone continua. Perché non dare un senso al vostro ultimo acquisto compulsivo nell’ipermercato dell’elettronica, fotografate le cose strane che incrociate nel corso del vostro peregrinare in questo cantone giardino ed inviatele in redazione.

Le ruspe a Massagno

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A Massagno le ruspe sono entrate in azione. Nel nucleo vecchio, in zona Santa Lucia, vi erano una serie di vecchi caseggiati risalenti alla fine dell’800. Non so dire se fossero di pregio architettonico, ma erano belli. Balconcini, grandi finestre, alcune pareti decorate ed affrescate. Ti facevano quasi dimenticare di essere a poche centinaia di metri dalla Lugano-deserto-bancario. Si stava quasi bene in quella piazza. Sono intervenute le ruspe e, un morso metallico dopo l’altro, hanno fatto a pezzi il quartiere. Dal GroundZero massagnese sorgerà un complesso residenziale di quarantadue appartamenti su cinque piani. Non si dice se lo standing sarà elevato, ma sospetto di si.. A pochi metri resiste la sede dell’associazione inquilini. Dopo aver scattato la fotografia, scendo a piedi verso il centro e mi viene in mente il Bill Arigoni. Continua la lettura di Diario fotografico dal cantone giardino

Quel che resta del Ticino

Ground Zero (quell’altro)
Da qualche tempo ormai fra la meglio gioventù ticinese gira una rivista dalla copertina a specchio. È un semestrale ma è perennemente in ritardo. È così culturale che una volta Giuliano Bignasca l’ha sfogliata ed è svenuto. È così fuori dagli schemi che una volta Fazioli l’ha presa in mano e ha cominciato a vomitare viola. È così sorprendente che quando l’ha vista Norman Gobbi gli è passato l’appetito. Intervistiamo uno dei fondatori della rivista: l’artista, tipografo ed editore Gregorio Cascio.

Prima di iniziare l’intervista perché non ti presenti?
Sono nato a Lugano nel 1974 e cresciuto in Capriasca dove “scorrazzavo con un mitico sachs medio“. Dopo gli studi e diverse esperienze lavorative nell’ambito tecnico tra Lugano e Zurigo ho intrapreso la formazione di Designer SUP in comunicazione visiva. Da allora vivo pericolosamente anche perché nel 2001 ho fondato la casa editrice indipendente Cascio Editore.

Una casa editrice, quante emozioni, proprio ora che con Photoshop scaricato da emule, chiunque può improvvisarsi grafico. Qual’è la differenza portata da un professionista?
L’informatica è un mezzo, perché alla fine la qualità tende a prevalere sulla tecnica , anche se ogni tanto è frustrante sentirsi dire: «Se ar cósta inscí tanto, alora gh’ro fagh fá ar mè nevod. Anca lü ar gh’a or computer».

Complimenti per la trascrizione foneticamente perfetta ma, a proposito, che cos’è GroundZero?
È un tentativo di raccontare il quartiere Ticino attraverso gli occhi degli artigianisti che lo abitano, ognuno con la sua disciplina. Poesia, arti visive, reportage, letteratura e saggi critici coabitano per scandagliare il reale e ri-mostrare ciò che ci circonda. Ri-mostrare perché siamo convinti che gli eventi tragici dell’11 settembre ci obbligano a trovare dei nuovi modi per definire ciò che siamo e ciò che ci circonda. Quindi il concetto di macerie e il nome Ground Zero sono la visione del nostro presente come pure il nostro punto di partenza, il nuovo punto zero. Continua la lettura di Quel che resta del Ticino

Diario fotografico dal Ticino del Sud

Sono un po’ stufo di scrivere il Classeur de Pub sul Diavolo, è due anni ormai, sono arrivato a 50 (qui sono online tutti gli articoli).

Vediamo quindi di sperimentare altri “format”, iniziamo dal Diario Fotografico. Alcune di queste cose le avete forse già viste su Svasso. Che ne dite? Consigli/proposte…

Clic, clic e ancora clic

Ho finalmente capito come collegare il mio telefonino tramite Bluetooth al computer. È un telefonino da tre megapixel. Nel senso che la risoluzione è di solo 3 pixel ma sono molto grandi. Sono quindi riuscito a scaricare le fotografie che ho fatto negli scorsi mesi. Per vostra grande gioia ve le propongo alcune corredate da alcune riflessioni. Un po’ come quando si va a cena a casa di qualcuno che è appena tornato da un viaggio. Solo che non vi offro nemmeno la cena. Continua la lettura di Diario fotografico dal Ticino del Sud

Classeur de pub flash: puntini

Le bizzarre affissioni a Mendrisio

Ci scrive un nostro attento ed affezionato lettore: “Sempre nel profondo sud della Svizzera, a M’sio trovo quei i cartelloni che più adoro: la PUB dell’arte. Nel 90% dei casi i grafici mettono tutta quella teoria imparata a scuola che alla fine non si capisce mai un cavolo. Basta vedere questa pub del Museo D’Arte di Mendrisio, talmente chiara che si può affiggere tra entrambi i lati… Eh sì, certo che proprio t’invogliano: chi non se lo passa un sabato a vedere dei puntini?

Ti dirò caro lettore, a me questa pub non dispiace. Almeno non ci sono donne nude e non c’è un faccione di un politico. Quando l’ho vista in strada mi sono fermato e ho cercato di capire che cosa voleva comunicarmi. Poi mi è andata insieme la vista e ho avuto un rigurgito. E non sono nemmeno andato a vedere la mostra perché mi è sfuggita la data di chiusura. Di certo non è una pub che spicca per la sua chiarezza e sicuramente necessita di un approfondimento per essere compresa, e proprio in questo probabilmente fallisce la sua missione. Però ci hanno provato, da qualche parte la devono pur mettere tutta quella teoria imparata a scuola…

Segnala le pubblicità meno riuscite, più fastidiose, volgari o sciocche per continuare l’opera di classificazione tassonomica delle affissioni e degli spot che costellano la svizzera italiana.

Fotografale, commentale e mandale al Diavolo: redazione@ildiavolo.om

Sono in mezzo a noi!

un fotogramma dello spot

Articolo apparso sul quindicinale satirico il Diavolo del 15 marzo 2011

È un’invasione
Se vi è capitato di andare al cinema nelle ultime settimane, vi sarete probabilmente imbattuti nel nuovo spot elettorale, pensato appositamente per le sale cinematografiche, del Partito Liberale Radicale. Si tratta di un film che vuole in qualche modo commemorare il colpo di stato dell’11 settembre 1890 con cui, i liberali radicali ticinesi, occuparono (con tanto di arresti, ostaggi, pistole, fucili e forse anche un morto) il palazzo governativo di Bellinzona. Sull’ultimo numero del periodico “Voce Libertaria” ne trovate una breve cronaca. Continua la lettura di Sono in mezzo a noi!

Meglio pelati che con una frangia così!

Da “Il Diavolo“, quindicinale satirico in edicola oggi.

Il manifesto della TDP a Lugano

Come portano i capelli in Francia?
Con la frangia.
Anonimo

Che ne dici?
A bruciapelo, se dovessi rispondere alla domanda veicolata dai nuovi manifesti della TDP SA, sottoscriverei la risposta proposta da Christian, nostro fedele lettore che segnala la pubblicità di questo numero: meglio pelati che con una frangia così!

Il manifesto è brutto sotto tutti i punti di vista: graficamente dozzinale e poco curato. Abuso dell’italico, scontorno delle figure umane approssimativo (se lo avessero fatto con le forbici per la vigna sarebbe stato probabilmente più accurato), impaginazione e inquadratura delle immagini del tutto arbitraria.

Prima e dopo
Un altro grosso problema del manifesto è l’ambiguità che fornisce l’insieme. Il testo è leggibile anche come “Donna – Uomo / Che ne dici?” quasi si trattasse di identificare il genere sessuale primario del modello nella fotografia. Che ne dico? Dico che è un uomo, per quanto poco virile sia far sapere al mondo di aver bisogno di un trapianto follicolare, resta pur sempre un uomo. Senza dubbio. Se un pubblicitario accorto chiede il mio parere deve essere strasicuro che il “dopo” sia meglio del “prima”, anche a costo di usare due persone diverse. Non puoi chiedermi “Che ne dici?” e poi propormi un modello paffutello, coi pochi capelli unti e il naso lucido. Continua la lettura di Meglio pelati che con una frangia così!