Archivi categoria: Lavoro sociale

Riflessioni più o meno critiche sul dorato mondo del lavoro sociale

Aggiornamento raccolta di tesine e appunti SUPSI

Iquietante scelte grafiche alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera ItalianaMetto a disposizione qui parte del materiale elaborato nel periodo della SUPSI Lavoro Sociale, altra roba la trovate nella sezione apposita del blog…

Disclaimer: È materiale scolastico che deve essere elaborato in un certo modo, non è quindi necessariamente rappresentativo delle mie idee e del mio modo di fare 🙂
Molto di questo materiale è frutto di rielaborazione di materiale già esistente, ringrazio quindi tutti i compagni e le compagne che hanno contribuito. Contiene sicuramente errori e semplificazioni. Tutto il materiale è in pdf, se avete commenti, scoprite errori o lo avete bisogno in altro formato, contattatemi!

Ricerchine:
Riti di passaggio e ordalie.pdf
Mediattivismo e nuovi media.pdf
Lavoro precario e flessibile.pdf
Celestine Freinet e la pedagogia popolare.pdf
I nonluoghi di Mar Auge.pdf
Il wto e altre mostruosità neoliberiste.pdf

Concetti chiave:
Sociologia.pdf
Concetti chiave management del sociale.pdf
Analisi di campo e lavoro scientifico.pdf
Concetti chiave nuovi territori del sociale.pdf
Processi relazionali.pdf
Identità professionale.pdf
Cicli di vita (psicologia evolutiva).pdf
Analisi di campo e lavoro scientifico.pdf
Concetti chiave management del sociale.pdf

Continua la lettura di Aggiornamento raccolta di tesine e appunti SUPSI

Il diritto di essere contro!

Qualche anticipazione dall'elaborato di Laboratorio SUPSI di quest'anno…

Mi sento spesso dire che non occorre schierarsi “contro” alle cose, sarebbe molto meglio essere “per"[2]. Questa sciropposa critica,  viene rivolta, spesso e volentieri da più parti, ma mi pare bisognosa quantomeno di qualche precisazione.

Questo modo di pensare fa parte dell’insopportabile buonismo di un certo tipo di sinistra (a cui appartengono anche tutta una serie di operatori sociali, ma non solo) che ha come massimo riferimento culturale ed espressione di ribellione l’agenda di Smemoranda e l’ascolto di Jovanotti[3] (due prodotti culturali piacevolissimi ma non certo sufficienti ad una visione lucida dei problemi sociali). Sono sicuro che ci siano momenti storici in cui è necessario “essere contro” perché la situazione sociopolitica è tale che prima di poter costruire qualcosa di nuovo occorre spazzare via il vecchio che avanza, che occupa spazio, ruba tempo e spreca energie.

Continua la lettura di Il diritto di essere contro!

Ascolta: Renato Curcio al Molino su lavoro e consumo

Sabato 2 dicembre, Renato Curcio presenta al CSOA il Molino di Lugano il lavoro del cantiere di ricerca e il progetto Sensibili alle Foglie, parlando dei due volumi L’Azienda totale e Il consumatore lavorato. Una ricerca sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e del consumo.

Registrazione a cura di Progetto Radio Scatola Nera!

La registrazione è riascoltabile (mp3):
Sul sito del CSOA il Molino (tramite un comodo player)
Dal sito di PRSN
Dal sito di radio RANA

Continua la lettura di Ascolta: Renato Curcio al Molino su lavoro e consumo

Chiudiamo le scuole

Giovanni Papini, ambiguo personaggio vicino al movimento futurista, aderisce al fascismo e finisce per diventare francescano al convento de La Verna (che ho potuto conoscere e visitare durante la scorsa estate) ha scritto questo magnifico "Chiudiamo le scuole" che ci tengo a riproporre qui, nella categoria sul lavoro sociale (pubblicato originariamento nel 1914).

Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengon rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali. Difesa contro il delitto, contro la morte – contro lo straniero – contro il disordine – contro la solitudine – contro tutto ciò che impaurisce l'uomo abbandonato a se stesso: il vigliacco eterno che fabbrica leggi e società come bastioni e trincee alla sua tremebondaggine. Vi sono sinistri magazzini di uomini cattivi – in città e in campagna e sulle rive del mare – davanti a' quali non si passa senza terrore.

Continua la lettura di Chiudiamo le scuole