Archivi categoria: Lavoro sociale

Riflessioni più o meno critiche sul dorato mondo del lavoro sociale

Nuovo numero di CAD News

È uscito il primo numero (dopo il numero zero) di "Cad News" l’edizione cartacea dei contenuti del blog del Centro di Accoglienza Diurna (CAD) di Ingrado. Un esperimento di "mediattivismo sociale" in cui gli utenti e gli amici del centro diurno possono esprimersi e sperimentarsi.

Questo numero di "Cad News" lo si può scaricare dal blog oppure trovare, in edizione cartacea, presso il CAD.

Perché un blog al Cad…
Uno spazio dove raccogliere i propri pensieri, le proprie emozioni. Uno spazio su cui catalizzare la propria creatività, dove sperimentarsi riscoprendo le proprie abilità redazionali. Un luogo di scambio e di apertura verso l’esterno del centro e di condivisione dei propri testi all’interno della “community del CAD”. Spazio per l’autobiografia e per la memoria, per i sogni e per una progettualità nel futuro: un muro digitale per “graffittare” i propri pensieri. Creare reti e relazioni mediandole attraverso una piattaforma digitale, attuale e allettante. Una vetrina per promuovere le attività del nostro centro e per raccogliere memoria di quello che è stato fatto. La possibilità di una “alfabetizzazione informatica” per tutti e, per chi ha voglia di saperne un po’ di più sulle potenzialità del Web, la possibilità di approfondire alcune tecniche e linguaggi informatici.

Noi ci proviamo, aspettiamo commenti, contributi e proposte!  

SUPSI – Scopri il futuro che c’è in te: lavoratore precario!

La scuola è messa male, la SUPSI ancor di più. Pervasi dallo spirito della “Riforma di Bologna“, nei nuovi “dipolimifici”, la logica aziendale ha preso spazio a tal punto che si sente il bisogno di pubblicizzare il proprio percorso formativo in un’ottica concorrenziale e di libero mercato.

In questi giorni sul portale informativ-populista “TicinOnline” è apparso un grande banner (1) che pubblicizza “il Bachelor in Economia Aziendale” con il promettente slogan “Scopri il futuro che c’è in te“. Nella stessa pagina un altro banner attira la mia attenzione: quello di EuroMillions (2). Grazie a TicinOnline ho ben due proposte per sistemare il mio futuro, studio o lotteria, apparentemente equivalenti, ognuna con il suo bel banner animato a portata di clic. Non mi resta che scegliere!

 

 

Già qualche tempo fa, in epoca di “allarme terrorismo” la SUPSI ci aveva stupito con un’inquietante scelta stilistica.

È a dir poco assurdo che le risorse finanziarie di una scuola vengano utilizzate per la reclam. Se si vuole che un maggior numero di persone scelgano questo tipo di formazione si dovrebbe lavorare su altri fattori come la qualità dell’insegnamento o l’accessibilità.

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Il blog del CAD

Al centro di accoglienza diurna (CAD) in cui sto svolgendo un periodo di servizio civile, da qualche tempo abbiamo aperto un blog. L’indirizzo per raggiungerlo è questo: ilblogdelcad.blogspot.com e questo invece è il suo feed.

E a proposito di nuovi blog da gestire, non posso che consigliarvi di leggere questa striscia di Mr Wiggles 

Dal mio lavoro di tesi: Il Centro d’Accoglienza Diurna, fa parte del centro di competenza "Ingrado – sostanze illegali" di Viganello e trova le sue fondamenta politiche nelle leggi federali e cantonali in materia di tossicodipendenza. Il CAD si prefigge di essere un centro che accoglie e orienta, facendo prevenzione, tutte le persone toccate da problemi di tossicodipendenza (anche poliassuntori di sostanze e persone che presentano assieme alla tossicodipendenza anche problemi psichiatrici).Non si rivolge quindi solo ai consumatori, ma anche alle famiglie e agli operatori della rete medico-sanitaria attorno alla persona, che necessitano di informazione, aiuto e sostegno. Ha una particolare attenzione rispetto alle persone in situazione di emarginazione sociale o che corrono il rischio di diventarlo, per cercare di ridurre i processi di marginalizzazione e di progressiva esclusione sociale. Continua la lettura di Il blog del CAD

Cartoline da Lugano: la mappatura dei video

Visto che le tematiche proposte nei cortometraggi "Cartoline da Lugano", oltre che essere legate al percorso biografico dei protagonisti sono strettamente radicate nel tessuto urbano, mi è parso interessante integrare questi video con lo strumento principe nell'analisi degli ambienti urbani: la mappa geografica. Quest'operazione non è strettamente legata ad una necessità professionale, è soprattutto frutto di un mio interesse ed una mia curiosità di osservare come fossero disposti gli interventi. La tecnologia ci viene in aiuto con lo strumento offerto gratuitamente dal motore di ricerca Google, chiamato Google Maps. Questo servizio offre la possibilità di consultare mappe dettagliate provenienti da tutto il globo e di sovrapporre a queste mappe delle fotografie satellitari con diversi gradi di risoluzione. È inoltre possibile creare delle mappe personalizzate, sovrapponendo alle mappe ufficiali dei segni convenzionali, per marcare luoghi e percorsi specifici.
Ho quindi provato a inserire su una di queste mappe i vari percorsi seguiti nel corso delle riprese collegando poi i punti toccati con i relativi spezzoni di video (caricati anch'essi sui server di Google). In questo modo è possibile fruire dei contenuti video non più seguendo una logica lineare (ovvero guardando un video dall'inizio alla fine così come chi ha montato il video ha scelto di fare) ma con una logica complessa. Una sorta di ipertesto cartografico che permette di sconvolgere il lavoro di montaggio lasciandosi guidare da curiosità personali.

Cartoline da Lugano

Alcuni spunti dal lavoro finale SUPSI che ho recentemente consegnato…

Autobiografie urbane
Mi affascinano le storie, mi piace ascoltarle, inventarle e raccontarle. Mi affascinano le persone, mi piace ascoltarle, conoscerle e raccontarne. Storie e persone sono quindi i due pilastri fondamentali di questo lavoro. Storie e persone si muovono seguendo i percorsi segnati dalle strade, che collegano le città. Le storie si muovono tramite le persone, che le raccontano, le divulgano e le tramandano. Le persone sopravvivono grazie alle storie; storie sottoforma di sogni, progetti e racconti del proprio percorso di vita. Le persone sopravvivono grazie alle storie, che rendono immortali i loro protagonisti, almeno fino a quando ci sarà qualcuno disposto a raccontarle e a tenerle vive. Ancora di più mi piacciono le storie sotterranee, quelle con la “s” minuscola, le storie “dalla parte sbagliata della storia” le piccole storie che nessuno mai racconta, che però contribuiscono a creare, come affluenti di un fiume in piena, il flusso della Storia.

Non ho mai visto una cartolina con su Molino Nuovo (i video):
Assieme alle persone (tre uomini e una donna) che hanno avuto voglia di accompagnarmi in questo percorso, abbiamo girovagato fra le strade della “periferia” luganese. Abbiamo guardato la città e ci siamo guardati, con degli altri occhi.

> Introduzione (con L. Pezzoli)
> Remo contro!
> Mi chiamo Mauro (disponibile anche in versione .mov)
> Come se ci fosse un muro
> Guarda la Frankie
> Postfazione (con L. Pezzoli)

È disponibile un DVD che include i sei video. È possibile richiedermelo o masterizarsene una copia. Qui la copertina (in formato .jpg). Grazie al CAD (Centro di Accoglienza Diurno) Ingrado di Viganello.

> La mappatura delle "Cartoline" con google maps: geografie interiori ed urbane s’intersecano