Archivi categoria: Testi

Una raccolta di cose che ho scritto ma che non dovete sentirvi obbligati a leggere

Due parole sui miei vestiti

I vestiti che indossiamo creano immaginari, gli immaginari prodotti dai vestiti che indosso io, sono radicalmente diversi rispetto a quelli proposti dalla pubblicità del Vögele prima della Meteo alla televisione. In pochi secondi di immagine patinate e melodie che vanno ad agire direttamente sull'inconscio, i pubblicitari della linea di moda di massa riescono a legare l'idea di “famiglia”, “realizzazione”, “serenità” con il loro marchio aziendale. Scenette insulse e allo stesso tempo cariche di una straordinaria potenza persuasiva ci indirizzano verso il gorgo dell'acquisto compulsivo e dell'uso non oculato delle nostre risorse.

Le mie calze preferite sono di lana, le ha sferruzzate la mia nonna, sono calde, comode e confortevoli. Permettono al piede di respirare e non è necessario cambiarle tutti i giorni, d'inverno se indossate con una ciabatta o con dei sandali (riuscendo ad infischiarsene dell'effetto “switzerdutch” che comportano) forniscono un perfetto isolamento termico, senza per questo costringere i piedi in situazioni innaturali e poco gradevoli di compressione e occultamento. Sono così contento delle mie calze che ho rinunciato del tutto ai calzini di cotone elasticizzato bianco, con le strisce rosse e nere sulla caviglia, che usavo prima.

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Il diritto di essere contro!

Qualche anticipazione dall'elaborato di Laboratorio SUPSI di quest'anno…

Mi sento spesso dire che non occorre schierarsi “contro” alle cose, sarebbe molto meglio essere “per"[2]. Questa sciropposa critica,  viene rivolta, spesso e volentieri da più parti, ma mi pare bisognosa quantomeno di qualche precisazione.

Questo modo di pensare fa parte dell’insopportabile buonismo di un certo tipo di sinistra (a cui appartengono anche tutta una serie di operatori sociali, ma non solo) che ha come massimo riferimento culturale ed espressione di ribellione l’agenda di Smemoranda e l’ascolto di Jovanotti[3] (due prodotti culturali piacevolissimi ma non certo sufficienti ad una visione lucida dei problemi sociali). Sono sicuro che ci siano momenti storici in cui è necessario “essere contro” perché la situazione sociopolitica è tale che prima di poter costruire qualcosa di nuovo occorre spazzare via il vecchio che avanza, che occupa spazio, ruba tempo e spreca energie.

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L’inevitabile misantropia quotidiana

Scivolo nella tarda serata di un giovedì qualsiasi di un flaccido agosto, tassi di ozono e di polveri fini alle stelle. La radio invita chi è rimasto in città a non uscire di casa nelle ore più calde. Il turco che vende kebab all'angolo dell'università è impegnato in un'animata discussione con un ragazzo biondo forse un po' ubriaco, convinto che a Rimini la gente sia molto più aperta e cordiale. L'attenta analisi sociologia del biondo, è stata ispirata dall'essersi riuscito a slinguare una  villeggiante nordica lo scorso agosto sulla riviera romagnola. Il turco, che si sente già abbastanza integrato da sentirsi in dovere di difendere l'onore patrio, risponde con salomonica saggezza che, secondo lui, di stronzi ce ne sono da tutte le parti. Anche perché non ho una precisa opinione sull'argomento evito di entrare in discussione e chiedo un falaffel, cercando di scandire bene le parole, nonostante l'incertezza della sillaba su cui far cadere l'accento. Quello all'angolo dell'università è l'unico chiosco che non aderisce al cartello dei kebabbari che si sono accordati per tenere i prezzi alle stelle e spartirsi i profitti generati dalla fame chimica notturna. Prende cinque dischetti di pasta di ceci dal congelatore a cassapanca dietro al bancone. Il biondo non smette di parlare e di sparare scontatezze accennando alla sua più unica che rara avventura erotica estiva. Continua la lettura di L’inevitabile misantropia quotidiana

Spreco di Memoria

Se è vero come ipotizza Bunuel che "senza memoria la vita non è più tale" e che "la nostra memoria è la nostra stessa coerenza, il nostro sentimento, persino il nostro agire", mi pare utile indagare su alcuni dati che sono costretto a memorizzare, utilissimi negli atti pratici ma che mi saranno sicuramente inutili (e forse d'ingombro) nel giorno della dipartita, quando rivedrò tutta la mia vita scorrermi davanti e questa visione sarà affastellata da informazioni inutili. Devo ricordare, le password e il nome utente di cinque diverse caselle mail, il codice segreto per accedere a due quotidiani ticinesi online (ho raccolto le fascette riportanti nome utente e parola chiave dal contenitore della carta da riciclare, in questo modo ho accesso gratuitamente ad una risorsa altrimenti mi sarebbe preclusa). Continua la lettura di Spreco di Memoria

Viaggio in treno, viaggio sereno: sulla defecazione ferroviaria

Avrete di certo notato, il singolare metodo adottato su pressoché ogni treno, per la gestione dei rifiuti corporei solidi e liquidi. Probabilmente ve ne sarete accorti per la fastidiosa aria (che può essere una piacevole brezzolina o un forte vento a seconda della tenuta della guarnizione) che ha raggiunto il vostro sedere, e non per il motivo vero che dovrebbe sorprendere: e questo e’ sintomo di quanto cio’ lasci indifferenti i più.
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