La classe operaia va a Paradiso

È tre volte più probabile che vi uccidano mentre andate a comprare un biglietto della lotteria piuttosto che vinciate a quella lotteria. (Charlie, nella serie Numb3rs)

Pir(lotto) svizzero
Visto che il riquadro grigio a bordo pagina è ormai occupato da insulti, maledizioni e anatemi vari passerò a recensire qui le pub dei lettori, anche perché la pub di questa settimana, che ci viene segnalata da Mau, merita uno spazio tutto suo. Iniziamo segnalando lo slogan “Domani già milionari” che per costruzione sintattica fa trasparire la natura teutonica della versione originali du cui è stato tradotto.

Manifesti riciclati
È la ri-affissione di un vecchio manifesto della Swisslos (il lotto svizzero) riciclata da una campagna di qualche anno fa. Il manifesto è diviso in due, la realtà quotidiana di un vincitore della lotteria prima e dopo la vincita. Sopra l’operaio (bruttino e fuori-forma) è inginocchiato e sta livellando del cemento in un grigio cantiere, nella parte inferiore invece, lo stesso operaio sta spalmando crema solare su di una bella ragazza (bionda e svestita) che prende il sole sul bordo di una piscina soleggiata.

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Docenti di ginnastica

Facendo ordine negli HD ho trovato questo testo scritto qualche anno fa, avrei forse potuto far finta di niente, e invece no, lo pubblico sul blog…

Nella scuola che frequentavo qualche anno fa c’erano tre docenti di ginnastica. Una si diceva fosse lesbica, e questo era l’unico fatto degno di nota nella sua altrimenti apparentemente insignificante personalità. Io le scrivevo delle lettere per cercare di redimerla (1 e 2). Redimerla dal fatto di insegnare ginnastica e non dall’essere lesbica naturalmente.

Il secondo era il fratello di una nota tennista* che aveva raggiunto buoni risultati a livello svizzero. Tutti dicevano "ah, ma tu sei il fratello di Maria*" e nessuno si ricordava il suo nome. Era poi abbastanza muscoloso e la sua testa spiccava per la sua piccolezza. Quindi quando quando non lo si definiva come "fratello di" era "quello con la testa piccola".

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Retroproiezioni per Peccati di Scena

Retroproiezione pensata per lo spettacolo "Questi fantasmi!" di Eduardo De Filippo nella adattamento della compagnia "Peccati di scena" di Milano. Non utilizzati nella versione finale dello spettacolo.

Clip1 – Clip2 – Clip3 – Clip4

Fantasmi (un po’ Eduardo, un po’ no)
una produzione Peccati di Scena, con la regia di Luca Chieregato

La prima avrà luogo sabato 10 aprile 2010, alle 21′00 al Teatro Wagner a Milano

I fantasmi siamo noi, diceva Eduardo. Incatenati siamo. Incapaci di purezza e inadeguati all’amore, ci portiamo dentro una pena di vivere che ci rende miseri e ciechi. Solo due esseri, in questa storia, sembrano amarsi senza catene. Loro sì che son fantasmi, quelli veri. Con occhi acerbi, allegri e aperti, ci guardano vivere a malapena e non si capacitano di come sappiamo complicare tutto.A vederli così, sono gli unici a essere profondamente umani.

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