Qui l’album con le fotografie in qualità più alta: compagniCISA
Esportiamo solo materiale bello!
Davide contro Golia
Per fare pubblicità ci vogliono soldi, è risaputo! Nel caso delle campagne politiche la questione diventa ancora più evidente e da qualche parte anche preoccupante. Chi ha più soldi avrà più facilità a farsi sentire e quindi, a convicere chi è chiamato a votare. Siamo tutti uguali però se sei ricco è meglio! Per quanto riguarda l’iniziativa contro l’esportazione di armi, questa differenza è particolarmente visibile. Da una parte c’è la lobby dell’industria degli armamenti con una cifra d’affari da far invida a Paperon de Paperoni, e dall’altra i vari gruppi "per una svizzera senza esercito" che fanno colletta fra gli amici, vendono torte biologiche e collanine di conchiglie ai mercati per cercare di finanziarsi la campagna contro le esportazioni. La Ruag, che ha uno stabilimento anche ad Agno, è industria attiva nel settore degli armamenti. Produce per esempio le bombe a frammentazione, quelle che hanno la particolarità di dividersi in tante piccole bombette che restano inesplose fino a quando, ohibò, qualcuno le tocca. Ha la particolarità di essere di proprietà della Confederazione e di aver finanziato la campagna contro il divieto di esportazioni di armi con almeno 200mila franchi. Il Ceo della Ruag, Lukas Braunschweiler ha dichiarato alla stampa "Siamo una ditta di diritto privato e facciamo quel cazzo che vogliamo, in più siamo anche armati!". Continua la lettura di Esportiamo solo materiale bello!
Castellinaria
Da oggi, con la classe CISA, siamo a Castellinaria, il festival internazionale del cinema giovane (sic!) a Bellinzona, giunto ormai alla 22esima edizione.
Le nostre pillole video saranno giornalmente online qui: cisatube
Aggiornamenti volanti e recensioni da 140 caratteri (o meno) tramite identi.ca con il tag castellinaria e nella colonna qui a lato.
In particolare:
– Intervista al regista Davide Ferrario
– Animazione trash – trasmessa anche da LaTele (RSI LA1)
Un apostrofo rosso fra le parole “l’accetto senza discutere”
Coffe news, blog che si occupa di art, media e desing recensisce il "classeur de pub" – è anche bello poter scoprire che non sono solo i grafici che scrutano, leggono e studiano i manifesti appesi -. Ma passiamo alla recensione di questa bisettimana pubblicata su "Il diavolo" di venerdì.
Padroni arroganti e impazienti
non accettano più una legge uguale per tutti,
la legge se la fabbricano ad personam
con i loro parlamenti di yes-men.
(Giorgio Bocca)
Il PS elvetico abbandona, fra lo strazio delle file dei suoi militanti, lo storico logo con l’apostrofo rosso. Un cambiamento epocale, paragonabile forse all’introduzione della nuova grafica del Giornale del Popolo, che non può non lasciare indifferente il "Classeur de Pub", sempre attento a commentare con un po’ di saccenza le comunicazioni visive. Il nuovo logo "aziendale" (così viene definito nelle brochure di presentazione) e soprattutto il claim "Sì", che lo accompagna, esprime tutta la forza di opposizione dell’attuale sinistra governativa elvetica.
Dimmi dimmi di sì!
Non che non ci siano delle cose a cui assentire, è che forse in questo periodo storico la parole giuste per portare avanti un discorso di antagonismo al pensiero unico imperante, sarebbero quelle che esprimono la contrarietà, quindi: "no", "contro", "anti". È tempo di opporsi alle barbarie neoliberiste e non di accondiscere. Forse i grafici del PS non conoscono gli "yes man", quegli assistenti ruffiani che accettano di buon grado tutto ciò che viene proposto dai loro superiori. Altrimenti la scelta di uno slogan di questo tipo, non può che risultare paradossalmente grottesca. Grazie ad una talpa in casa socialista (ogni riferimento a Bertoli è cattivo gusto che lascio al Gonzo e allo Stono), abbiamo ottenuto la lista di slogan scartati dal consiglio di amministrazione: "niente da obiettare", "fate pure come se non ci fossimo", "non vorremmo disturbare". Oppure si sono fatti intortare da qualche guru del pensiero positivo, della serie "dico sì alla vita", oppure "non essere contro ma sii per…" e via dicendo. Me li vedo già gli scherzi che in governo faranno alla povera Patrizia: la Sadis che le chiede – Neh che sono più carina io? -, Pedrazzini rincara: –Patrizia hai fatto una puzzetta?– Borradori – Patty mi dai un bacio con la lingua? -. E lei costretta a rispondere – Sì – ogni volta. Solo il Lele non partecipa, ma è perché non ha capito il gioco. Continua la lettura di Un apostrofo rosso fra le parole “l’accetto senza discutere”
Tilt shift luganesi
Grazie ad una apposita lente "storta" è possibile ottenere delle immagini "tilt-shift" di paesaggi con delle profondità di campo molto particolari, che le rendono del tutto simile a dei modellini. Lo stesso effetto è possibile ottenerlo con una lavorazione digitale, ecco alcuni esempi di vedute luganesi.
Links condivisi sul tema – Video pubblicitario – Applicazione web per simulare il tiltshift
Minareti mentali
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui. (Umberto Eco)
Signor e signora Culo
Un’iniziativa anti-minareti in Svizzera è un po’ come un’iniziativa anti-umidità nel deserto o una campagna anti-cobra al Polo Nord. In Svizzera è evidente che non c’è un problema di sovrabbondanza di minareti, io personalmente non ne ho mai visto uno e non è che nel quotidiano diano questi grossi problemi (tipo che si va a sbattere contro i minareti o che non si trova parcheggio perché hanno edificato un minareto). Ma gli specialisti mi spiegano che nella nostra verde Elvezia ce ne sono già quattro (e un quinto, allarme, sarà edificato prossimamente). Giusto per capire l’ordine di grandezza di questi numeri possiamo prendere ad esempio il cognome “Culo”. Voi quante persone conoscente che portano questo scomodo appellativo? Io personalmente nemmeno una. Eppure ce ne sono almeno sei (ahiloro!), quindi è statisticamente più probabile che conosciate un membro di questa famiglia, piuttosto che incontriate un minareto. E già questo semplice calcolo dovrebbe dimostrare in maniera inequivocabile la pretestuosità di questa iniziativa!
Vietato vietare
Faccio sempre fatica a capire quando è giusto vietare qualcosa. Fondamentalmente sarei per la libera espressione di chiunque, ma poi mi pongo alcune domande. Continua la lettura di Minareti mentali