Archivi tag: diavolo

Meglio pelati che con una frangia così!

Da “Il Diavolo“, quindicinale satirico in edicola oggi.

Il manifesto della TDP a Lugano

Come portano i capelli in Francia?
Con la frangia.
Anonimo

Che ne dici?
A bruciapelo, se dovessi rispondere alla domanda veicolata dai nuovi manifesti della TDP SA, sottoscriverei la risposta proposta da Christian, nostro fedele lettore che segnala la pubblicità di questo numero: meglio pelati che con una frangia così!

Il manifesto è brutto sotto tutti i punti di vista: graficamente dozzinale e poco curato. Abuso dell’italico, scontorno delle figure umane approssimativo (se lo avessero fatto con le forbici per la vigna sarebbe stato probabilmente più accurato), impaginazione e inquadratura delle immagini del tutto arbitraria.

Prima e dopo
Un altro grosso problema del manifesto è l’ambiguità che fornisce l’insieme. Il testo è leggibile anche come “Donna – Uomo / Che ne dici?” quasi si trattasse di identificare il genere sessuale primario del modello nella fotografia. Che ne dico? Dico che è un uomo, per quanto poco virile sia far sapere al mondo di aver bisogno di un trapianto follicolare, resta pur sempre un uomo. Senza dubbio. Se un pubblicitario accorto chiede il mio parere deve essere strasicuro che il “dopo” sia meglio del “prima”, anche a costo di usare due persone diverse. Non puoi chiedermi “Che ne dici?” e poi propormi un modello paffutello, coi pochi capelli unti e il naso lucido. Continua la lettura di Meglio pelati che con una frangia così!

Sorelle d’Italia: La carica delle centouno

I due videomaker poco prima dell'arresto

Articolo pubblicato sul Diavolo oggi in edicola, nella versione cartacea è apparsa una versione con alcune domande in meno.

Un documentario prodotto all’ombra del Ceneri inventaria gli sguardi rivolti dalle donne italiane verso al Cavaliere.

Interrompiamo Lorenzo Buccella mentre stra trattando i diritti di diffusione del suo ultimo documentario in tutta l’area asiatica. Parla un coreano fluentissimo, ci chiede di attendere qualche istante nella grande veranda attorniata da palme rivolta verso un azzurrissimo spicchio di mare tropicale. Una giovane donna ci offre delle tartine e dello champagne. È evidente che nonostante il successo che sta avendo “Sorelle d’Italia”, non si è montato la testa.

Ciao Lorenzo, prima di iniziare, per chi ancora non ti conosce presentati in meno di duecento battute.
Qualcuno ha detto “meno contano e più scoreggiano”. Sono convinto che quando morirò, al posto di rivedere la mia esistenza in un batter d’occhio come vuole il cliché o Clint Eastwood, avrò solo una strana sensazione olfattiva.

Secondo Guy de Maupassant, agli uomini piacciono soprattutto due cose: annusare i propri peti e leggere i propri scritti, comunque 230 battute, non male. Peccato che hai dimenticato tutti i dati importanti (ma rimediamo con il box grigio a lato), ma andiamo avanti. Si parla parecchio del tuo ultimo lavoro “Sorelle d’Italia”, di che tratta?
Un viaggio nella mente, nel cuore, nel pancreas e nella cistifellea delle donne d’Italia, per sondare quanto contagio abbia portato (per via benigna o maligna) il virus-Berlusconi. Continua la lettura di Sorelle d’Italia: La carica delle centouno

Il ventennio leghista

Il manifesto per il ventennio leghista

Cosa è il leghismo se non
la storia di un movimento che non legge?

(Umberto Eco)

Nano nano, la tua mano
Nelle scorse settimane, fra un’allarme bomba e un corso farlocco per spostare capitali nei paradisi fiscali, sono apparsi per le strade del cantone i manifesti che ricordano al Ticino il ventennio della Lega. “Dal 1991 i Ticinesi votano Lega! Grazie”. Come è nata l’idea? Ringraziamo Rodolfo Pulino alias Dexter che, in nome dei vecchi tempi, ci ha fatto avere la trascrizione delle parole pronunciate in occasione della riunione creativa per la realizzazione del manifesto.

Via Monte Boglia, 6 gennaio 2011
Giuliano Bignasca, biascica allacciandosi la cinta dei pantaloni: – Occhei ragazze, potete andare, qui dobbiamo lavorare. – Si ricompone alla bene e meglio e riassume il suo ruolo di presidente a vita – Come cacchio lo facciamo questo benedetto manifesto?– Boris, seduto accanto alla scrivania del padre appoggia i Playmobil ed abbozza – Ho visto su youtube un tutorial su Photoshop, ci penso io! – Giuliano compiaciuto dell’intrapredenza del figlioletto estrae dalla scrivania la scatola con la fattoria playmobil e la passa a Boris come gesto di riconoscenza pieno di amore paterno: – Bravo Boris, pero’ deve essere semplice, che non tutti i nostri elettori sanno leggere, pochi concetti ma scritti in grande, ma racumandi! –   Continua la lettura di Il ventennio leghista

Il richiamo della carne

La pubblicità apparsa sul domenicale "Il Caffé"

L’inconscio è venduto a fette
sul banco del macellaio

Teresa de Laurentis

Propositi per l’anno nuovo: mangiare meno carne, smettere di prendermi gioco dei miti svizzeri (avete visto che figata il nuovo libro sui miti svizzeri dall’Oliver Scharpf?) e non lasciarmi più andare a facili allusioni sessuali quando devo redigere questa rubrica dedicata alla recensione delle pubblicità. Eccheccavolo, siamo una rivista seria! Quindi iniziamo l’anno con la recensione della pubblicità della “Carne Svizzera – il resto è contorno” dedicata alla deviazione sessuali del mito svizzero per eccellenza (no, non Nella Martinetti e nemmeno la Biffi): stiamo parlando della paffuta Heidi (scusate se non indico il cognome, ma non lo conosco e anche wikileaks non aiuta).

Carne tremula
Avete visto l’inserzione pubblicitaria? È apparsa sul Caffé di qualche settimana fa. Sfondo marrone, carnazza ben fotografata e stile grafico tutto sommato sobrio ed impeccabile. Molto elvetico. Con una raffinatezza ed uno humor “da macellaio” i pubblicitari con cervello annebbiato da un’intossicazione proteica, accompagnano una panoplia di insaccati elvetici con l’allusivo slogan “Heidi è tornata. Per Peter, ma non solo”. Non mi dite che non cogliete l’allusione? Non mi dite che non trovate i nessi? (come dicevano gli amici del poeta Alberto quando con il fratello giocava a nascondino). Il “non solo” citato dai macellai, soprattutto se accompagnato dall’immagine mascolina del giovane Peter, non può che indicare la propensione autoerotica della giovane pastorella che, obbligata a passare lunghi periodi sull’alpe, usava sollazzarsi con i salumi che trova a stagionare nel sottotetto della baita e che, grazie all’apporto della giovane, acquisiscono quel “nonsoché” che li contraddistingue dalla carne di altre zone. Infatti la ricetta è segreta. Continua la lettura di Il richiamo della carne

Bomba o non bomba

“Di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l’ingiustizia.”
Francesco Guccini

Un “chip” nell’orecchio
Creiamo insieme un pianeta più intelligente” è con questa frase che si concludono le numerose pagine di pubblicità che l’IBM ha comperato su giornali e riviste di mezza Europa.  Cosa vuole fare la multinazionale americana per rendere il mondo più intelligente? Distribuire porzioni di pesce? (il fosforo rende più intelligenti), Lobotomizzare Pierre Rusconi? Aprire biblioteche? No, niente di tutto questo: IBM ha in mente un piano di sorveglianza globale. “L’intelligenza” promossa dall’azienda sarebbe forse meglio definita con il termine inglese di “intelligence”, quindi una gigantesca e diffusa raccolta ed organizzazione di informazioni.

Sono fuori dal tunnel
Bining e Roher nell’81 a Zurigo, dopo un abbondante pranzo a base di Rösti e Bratwurst, hanno inventato il microscopio aeffetto tunnel con cui hanno dato inizio alla rivoluzione “nanotecnologica”. La nanotecnologia può creare componenti elettronici così piccoli ed economici da spargere poi ovunque o da inserire in prodotti, oggetti e corpi. Inizieranno ad inserire i chip RFID nei prodotti acquistati e finiranno per inserirli in ogni orifizio umano disponibile. Una sorte di “polvere intelligente” sparsa in ogni dove che monitora il mondo e distribuisce queste informazioni a IBM e elle istituzioni (pubbliche e private) che le acquisteranno. Queste onnipresenti scaglie di forfora elettronica raccoglieranno migliaia di dati da inserire in una rete informatica globale. Un mondo completamente controllato, monitorato e sorvegliato è la base perfetta su cui costruire scenari di potere totalitario basato sul controllo. Uno scenario che renderà le “schedature politiche” un piacevole ricordo da rimpiangere nelle sere d’inverno. Se l’argomento vi stuzzica scaricatevi un’approfondita analisi della situazione, dal sito degli attivisti di piecesetmaindoeuvre.com Continua la lettura di Bomba o non bomba

Il tuo vo(l)to per una bottiglia d’olio

Il manifesto dell'ALDI

Anche il povero ha una precisa funzione
nella vita sociale: permettere
al ricco l’esercizio della generosità.

(Jean-Paul Sartre)

Aldi, Aldi, le caprette ti fanno “ciao”!
Cari membri del Coro La Voce del Vedeggio,
(da ora in poi MDCLVDV), vi ho visti, li schierati come dei birilli nella vostra pacchiana divisa biancorossa con il sorriso ebete di circostanza, immortalati sui manifesti in cui si annunciano i cinque anni dell’invasione elvetica dei grandi magazzini Aldi. Che quelli di Aldi non fossero proprio degli stinchi di santo era già chiaro a tutti: organizzazioni indipendenti hanno dimostrato che da Aldi ci sono offerte speciali di prodotti fabbricati nel Terzo mondo in condizioni disumane (Süddeutsche Zeitung 3.2.09). Ma bastava vedere la faccia tirata dei commessi che ammucchiano le merci sugli europallets per capirlo. Ma torniamo a voi cari MDCLVDV, il poco curato manifesto annuncia che per il vostro 25 anniversario vi hanno regalato 250 bottiglie di olio d’oliva. Ma andando a leggere con attenzione come sono andate le cose, si scopre che il regalo era di ben altra natura: vi hanno offerto una festa d’anniversario (dal valore stimato – da loro – di 50’000 franchi) a cui però non eravate invitati, ma obbligati, per contratto, a partecipare. Tombola, esibizione del coro e spettacolo del prestigiatore, buffet a base di prodotti Aldi e servizio curato da ragazzini in divisa Aldi. Sui tavoli prospetti pubblicitari della Aldi. Insomma, la festa campestre più costosa della storia. Continua la lettura di Il tuo vo(l)to per una bottiglia d’olio