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Sgombero imminente per i futuri musicisti

L'ex Hotel Carioca a Paradiso

Articolo uscito sul quindicinale satirico “Il Diavolo” il 25 giugno 2011

Casa del conservatorio: una nota stonata
Poteva essere un’ottima soluzione abitativa, in una Lugano in cui gli affitti sono tenuti artificialmente alti dagli speculatori e dai palazzinari locali, offrire ad una sessantina di studenti del Conservatorio e della SUPSI una stanza nell’ex Hotel Carioca nel centro di Paradiso, trasformato dall’ottobre 2010 nella “Casa del Conservatorio”. Lo stabile non è modernissimo, ci sono problemi con l’acqua calda e l’ascensore si blocca spesso. Parecchie storie d’amore sono nate in questo modo fra i giovani musicisti. Gi studenti, venuti da ogni parte del mondo per studiare a Lugano, fanno di necessità virtù, apprezzando comunque la possibilità di alloggio ad un prezzo attorno ai 450 franchi (nemmeno particolarmente vantaggioso per soli 15 metri quadri). Ma quando quando sei studente e squattrinato, non conosci la lingua, e la tua passione principale è il basso-tuba, ti devi accontentare. Continua la lettura di Sgombero imminente per i futuri musicisti

Diario fotografico dal cantone giardino

Seconda tappa
La visita (con macchia fotografica alla mano) per le strade del nostro cantone continua. Perché non dare un senso al vostro ultimo acquisto compulsivo nell’ipermercato dell’elettronica, fotografate le cose strane che incrociate nel corso del vostro peregrinare in questo cantone giardino ed inviatele in redazione.

Le ruspe a Massagno

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A Massagno le ruspe sono entrate in azione. Nel nucleo vecchio, in zona Santa Lucia, vi erano una serie di vecchi caseggiati risalenti alla fine dell’800. Non so dire se fossero di pregio architettonico, ma erano belli. Balconcini, grandi finestre, alcune pareti decorate ed affrescate. Ti facevano quasi dimenticare di essere a poche centinaia di metri dalla Lugano-deserto-bancario. Si stava quasi bene in quella piazza. Sono intervenute le ruspe e, un morso metallico dopo l’altro, hanno fatto a pezzi il quartiere. Dal GroundZero massagnese sorgerà un complesso residenziale di quarantadue appartamenti su cinque piani. Non si dice se lo standing sarà elevato, ma sospetto di si.. A pochi metri resiste la sede dell’associazione inquilini. Dopo aver scattato la fotografia, scendo a piedi verso il centro e mi viene in mente il Bill Arigoni. Continua la lettura di Diario fotografico dal cantone giardino

Quel che resta del Ticino

Ground Zero (quell’altro)
Da qualche tempo ormai fra la meglio gioventù ticinese gira una rivista dalla copertina a specchio. È un semestrale ma è perennemente in ritardo. È così culturale che una volta Giuliano Bignasca l’ha sfogliata ed è svenuto. È così fuori dagli schemi che una volta Fazioli l’ha presa in mano e ha cominciato a vomitare viola. È così sorprendente che quando l’ha vista Norman Gobbi gli è passato l’appetito. Intervistiamo uno dei fondatori della rivista: l’artista, tipografo ed editore Gregorio Cascio.

Prima di iniziare l’intervista perché non ti presenti?
Sono nato a Lugano nel 1974 e cresciuto in Capriasca dove “scorrazzavo con un mitico sachs medio“. Dopo gli studi e diverse esperienze lavorative nell’ambito tecnico tra Lugano e Zurigo ho intrapreso la formazione di Designer SUP in comunicazione visiva. Da allora vivo pericolosamente anche perché nel 2001 ho fondato la casa editrice indipendente Cascio Editore.

Una casa editrice, quante emozioni, proprio ora che con Photoshop scaricato da emule, chiunque può improvvisarsi grafico. Qual’è la differenza portata da un professionista?
L’informatica è un mezzo, perché alla fine la qualità tende a prevalere sulla tecnica , anche se ogni tanto è frustrante sentirsi dire: «Se ar cósta inscí tanto, alora gh’ro fagh fá ar mè nevod. Anca lü ar gh’a or computer».

Complimenti per la trascrizione foneticamente perfetta ma, a proposito, che cos’è GroundZero?
È un tentativo di raccontare il quartiere Ticino attraverso gli occhi degli artigianisti che lo abitano, ognuno con la sua disciplina. Poesia, arti visive, reportage, letteratura e saggi critici coabitano per scandagliare il reale e ri-mostrare ciò che ci circonda. Ri-mostrare perché siamo convinti che gli eventi tragici dell’11 settembre ci obbligano a trovare dei nuovi modi per definire ciò che siamo e ciò che ci circonda. Quindi il concetto di macerie e il nome Ground Zero sono la visione del nostro presente come pure il nostro punto di partenza, il nuovo punto zero. Continua la lettura di Quel che resta del Ticino

Diario fotografico dal Ticino del Sud

Sono un po’ stufo di scrivere il Classeur de Pub sul Diavolo, è due anni ormai, sono arrivato a 50 (qui sono online tutti gli articoli).

Vediamo quindi di sperimentare altri “format”, iniziamo dal Diario Fotografico. Alcune di queste cose le avete forse già viste su Svasso. Che ne dite? Consigli/proposte…

Clic, clic e ancora clic

Ho finalmente capito come collegare il mio telefonino tramite Bluetooth al computer. È un telefonino da tre megapixel. Nel senso che la risoluzione è di solo 3 pixel ma sono molto grandi. Sono quindi riuscito a scaricare le fotografie che ho fatto negli scorsi mesi. Per vostra grande gioia ve le propongo alcune corredate da alcune riflessioni. Un po’ come quando si va a cena a casa di qualcuno che è appena tornato da un viaggio. Solo che non vi offro nemmeno la cena. Continua la lettura di Diario fotografico dal Ticino del Sud

Classeur de pub flash: puntini

Le bizzarre affissioni a Mendrisio

Ci scrive un nostro attento ed affezionato lettore: “Sempre nel profondo sud della Svizzera, a M’sio trovo quei i cartelloni che più adoro: la PUB dell’arte. Nel 90% dei casi i grafici mettono tutta quella teoria imparata a scuola che alla fine non si capisce mai un cavolo. Basta vedere questa pub del Museo D’Arte di Mendrisio, talmente chiara che si può affiggere tra entrambi i lati… Eh sì, certo che proprio t’invogliano: chi non se lo passa un sabato a vedere dei puntini?

Ti dirò caro lettore, a me questa pub non dispiace. Almeno non ci sono donne nude e non c’è un faccione di un politico. Quando l’ho vista in strada mi sono fermato e ho cercato di capire che cosa voleva comunicarmi. Poi mi è andata insieme la vista e ho avuto un rigurgito. E non sono nemmeno andato a vedere la mostra perché mi è sfuggita la data di chiusura. Di certo non è una pub che spicca per la sua chiarezza e sicuramente necessita di un approfondimento per essere compresa, e proprio in questo probabilmente fallisce la sua missione. Però ci hanno provato, da qualche parte la devono pur mettere tutta quella teoria imparata a scuola…

Segnala le pubblicità meno riuscite, più fastidiose, volgari o sciocche per continuare l’opera di classificazione tassonomica delle affissioni e degli spot che costellano la svizzera italiana.

Fotografale, commentale e mandale al Diavolo: redazione@ildiavolo.om

Sono in mezzo a noi!

un fotogramma dello spot

Articolo apparso sul quindicinale satirico il Diavolo del 15 marzo 2011

È un’invasione
Se vi è capitato di andare al cinema nelle ultime settimane, vi sarete probabilmente imbattuti nel nuovo spot elettorale, pensato appositamente per le sale cinematografiche, del Partito Liberale Radicale. Si tratta di un film che vuole in qualche modo commemorare il colpo di stato dell’11 settembre 1890 con cui, i liberali radicali ticinesi, occuparono (con tanto di arresti, ostaggi, pistole, fucili e forse anche un morto) il palazzo governativo di Bellinzona. Sull’ultimo numero del periodico “Voce Libertaria” ne trovate una breve cronaca. Continua la lettura di Sono in mezzo a noi!