L’opera buffa

Le panchine erano rosse, è risaputo, "dalle panchine potrebbe partire una rivoluzione, quindi assieme a tutti gli spazi di socialità vengono eliminate." Oggi sono di cemento armato, e ad angolo retto, ma la carica rivoluzionaria intrinseca in questo genere di arredamento urbano è rimasta immutata, così come il timore e l’impegno delle autorità per circoscrivere questo dilagante fenomeno.

E quando queste non possono essere eliminate, magari perché parte integrante della struttura di cemento armato, come è il caso delle panchine attorno all’aula magna dell’Università di Lugano, bisogna trovare altre soluzioni. In questo caso si è pensato bene di impedirne l’accesso posando delle catene di plastica.

 

 

Il problema è che queste panchine, pur essendo scomode e fredde, venivano comunque utilizzate dalla popolazione. La parte di popolazione che da fastidio, quella che potrebbe traviare i bravi e ricchi studentelli sbarbati della facoltà luganese.  Continua la lettura di L’opera buffa

Qualche video messo online

Ecco i link a qualche video messo online negli ultimi giorni:

– Serata CortoMolino, una camera fissa riprende la sala, ecco le immagini velocizzate… 

– Il video di Ushi sulle mobilitazioni dopo l’evitabile morte di Marta ed Enrique 

– E per concludere, dagli archivi del CSOA il Molino, un montaggio del 2002 di immagini che ripercorrono la storia degli spazi autogestiti a Lugano. (versione audio originale: completo – versione audio nuovo: parte1 e parte2)

 

 

Ginevra: top3

> Musei e luoghi da visitare a Ginevra
1) Museo di storia naturale (grandissimo e molto bello), con tartaruga viva a due teste. Molto apprezzato dai bambini il video in cui si vede un coccodrillo che combatte con un piraña.
2) Esposizione etnografica sul calcio "Hor jeux", adattissima anche per chi non ama il calcio
3) Orto botanico (con serre tropicali), nonostante la stagione che rende qualsiasi aiuola all’aperto un ammasso di sterpaglie, davvero ricco ed interessante.

> Cose da mangiare a Ginevra
1) Pierrade, pezzetti di carne cotti su di una lastra di pietra tenuta calda da delle fiamme
2) Sushi, nonostante ti lasci sempre quel senso di insoddisfazione
3) Cibo vietnamita da "Vietman chez vous", in Rue de Carouge, ottimo nonostante ci sia stato sconsigliato da tutti per presunti scarsi livelli igienici.

> Passatempi economici
1) Andare in giro con le barchette sul lago (al prezzo di una corsa di autobus)
2) Il mercato delle pulci a Plain Palace
3) Leggere i giornaletti gratuiti 

> Letture delle ultime settimane
1) Barelle di Valentino Nicola, sulla mortificazione ospedaliera, presentato negli scorsi giorni al CSOA il Molino
2) Achille pié veloce (Stefano Benni)
3) Il rompipalle (intervista a Travaglio), se quelli di destra fossero come lui…
4) Barbari (Alessandro Baricco), stucchevolmente moralista

> Musica
1) Il genio – No non è possibile 
2) Ascanio Celestini – Fabbrica (monologhi)
3) Fausto Amodei – discografia completa

I have a dream

Scritto per la rubrica "Classeur de Pub" su Il Diavolo di oggi

Surriscaldamento climatico, ah ah ah! 

State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi. 

Helvetic tours ci stupisce in pieno inverno con una campagna pubblicitaria che ci rimanda all’idea di caldo e di vacanze. È un colpo gobbo, ammettiamolo, invitare a pensare ad una spiaggia tropicale mentre con le dita gelate si gratta via il ghiaccio dal parabrezza dell’automobile è come sparare sulla croce rossa. In queste condizioni le nostre difese intelletuali sono abbasate, e siamo pronti per sciroccarci qualsiasi cosa, anche gli slogan scelti dal turoperetor elvetico: "Lei sogna un mondo nel quale fa caldo anche in gennaio". Prima di tutto: Lei chi? Lei "quella in bichini della foto" o lei "forma di cortesia, io che leggo". E poi come si fa a sognare un mondo in cui fa caldo anche a gennaio, cos’è un incubo? È uno spot per il surriscaldamento climatico? Già ora fa troppo caldo sempre, anche in gennaio, il clima sta cambiando e se continuiamo ad emettere sconsideratamente CO2 nell’aria per andare in vacanza dall’altra parte del mondo con gli aerei dell’Helvetic tours, lo farà ancora più repentinamente. Continua la lettura di I have a dream

Un ricordo della prope, per cercare di salvare la SSPSS

Il testo qui sotto è stato scritto per una mostra, allestita nelle scorse settimane contro l‘abrogazione o riduzione sostanziale del curricolo di certificato e di maturità specializzata della scuola SSPSS di Canobbio decisa dal cantone. In altre parole, lo smantellamento definitivo di un curricolo scolastico che vanta quarant‘anni di storia. Il Comitato Genitori della SSPSS è a dir poco indignato per questa decisione frettolosa, poco maturata e dettata soprattutto da motivi finanziari. (indymedia o OCST)

 

Passeggiata di classe dell’ultimo anno di formazione: invece che puntare verso mete più gettonate mediamo una settimana di permanenza per quasi tutta la classe a Ces, villaggio neorurale sulle montagne leventinesi. Settimana di pioggia, grigio e nebbia. Accendiamo le stufe con la legna tagliata nella vicina torbiera che gli abitanti del villaggio stanno cercando di far tornare alla situazione originaria, prima che venisse "bonificata", più umida ma ricca di vita e biodiversità.
Abbiamo fatto la spesa per la settimana presso coltivatori biologici del piano di Magadino, e prepariamo banchetti sulle stufe economiche della grande casa con il tetto in piode.

In questa foto (del 2002 credo), da sinistra si vedono Enrico, Joel, io e Mario, la stanchezza e è evidente, la gioia prodotta da una settimana di vita comunitaria è forse meno visibile ma indelebile. Continua la lettura di Un ricordo della prope, per cercare di salvare la SSPSS

Un teschio gigante sopra a Davos

Il 31 gennaio 09, a Davos (CH), in un prato sopra al Congress Haus è apparso un teschio con la scritta WEF al suo interno. Il teschio, visibile dal paese e da chilometri di distanza ricorda ai potenti del mondo riuniti nel villaggio grigionese, pochi metri più sotto, le mortifere responsabilità delle loro decisioni.

 

 

 

Il teschio è apparso attorno alle 15’00 e al calar del sole era ancora visibile.
Video e immagini a cura di indymedia, il video è visibile anche su archive.org

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