Ecco perché le “UBS Arene” si chiamano “UBS Arene”

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"Le caratteristiche personali svaniscono nella folla, poiché essa esercita un’influenza straordinaria sugli individui da cui è formata. L’avaro diventa generoso, lo scettico un credente, l’uomo onesto un criminale, il codardo un eroe (1)." Le persone in gruppo tendono a perdere il controllo, masse di persone ingenue ed eccitate sono facilmente manipolabili e le grandi aziende cercando di associare i loro marchi ad emozioni, per renderli indelebili nella mente dei consumatori.

Dove trovo masse di persone più ingenue e facilmente manipolabili che fra le folle di tifosi? La guerra delle aziende per accaparrarsi uno spazio di visibilità attorno al campo per ottenere che alcuni dei vostri ricordi più felici, come il gol del vostro attaccante preferito, siano indissolubilmente legati al loro logo, è in pieno svolgimento. 

In questo modo il gioco del calcio diventa un semplice pretesto per dare vita ad una lunga ed articolata serie di transazioni economiche. In uno stadio moderno, diventa difficile spostare lo sguardo da qualche parte senza incappare in un logo sponsorizzato. La partita di calcio diventa un elemento superfluo in questa immensa macchina pubblicitaria, nelle “UBS Arene” messe in piedi per i prossimi campionati europei, la partita di calcio sarà un elemento secondario relegata in degli schermi televisivi che, per quanto giganti essi siano, rimangono virtuali e limitati.
 
Chi deciderà di recarsi allo stadio, non solo dovrà pagare un biglietto d’ingresso, ma sarà obbligato anche a prestare la sua attenzione e la sua concentrazione alla fruizione di tutta una serie di input pubblicitari. Chi organizza grandi eventi sportivi, si occupa prima di tutto di vendere l’attenzione di milioni di spettatori ad una manciata di grandi corporation, l’attenzione del singolo è resa ancora più sensibile e ricettiva dall’essere parte di una folla.
 

UBS arene e Bell: bratwurst e lavoro precario

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La fantasia delle aziende nella ricerca di nuove applicazioni del lavoro precario non conosce limiti. Per la gestione delle "UBS Arene" (aree securizzate in cui verranno proiettate su grande schermo le partite dei prossimi europei di calcio) la Bell SA, società affiliata al gruppo Coop, che nel 2006 ha avuto un ricavo netto di 1496 milioni di franchi, ed è entrata di diritto nell’immaginario carnivoro-calcistico elvetico. 

Quest’azienda, che già si era messa in evidenza per aver collaborato con l’organizzazione della marcia su Berna dell’UDC e per aver annunciato di voler denunciare le autorità bernesi per non aver difeso i suoi mezzi dai manifestanti antirazzisti, si occuperà di approvvigionare di bratwurst e pommes frites gli stomaci dilatati dalla birra dei tifosi elvetici. E per far questo ha scovato nuovi sistemi di precarizzazione del lavoro.

Il non-ruolo delle associazioni
La gestione dei lavoratori all’interno dei punti di ristoro delle arene sarà affidata ad associazioni (sportive sociali o culturali) legate al territorio in cui si trova l’arena. La Bell SA avrà quindi come interlocutore le associazioni che si occuperanno di fornire manodopera per l’evento. La retribuzione per ora di lavoro versata alle associazioni sarà di 25 fr, che decideranno poi se riversarle agli associati-lavoratori (che per contratto prestano la loro opera a titolo volontario) o se conservarli per le attività statutarie. Continua la lettura di UBS arene e Bell: bratwurst e lavoro precario

Final Rat…

Dopo l’interessante corso di sceneggiatura a Carì, il coinvolgente corso "Camera e Luci" a Losone, questo fine settimana è stata la volta del corso di montaggio con Final Cut. Lo ha tenuto Thierry Moro con il supporto e l’organizzazione di Tikinò in un’aula dotata di alcuni computer del CISA di Lugano. 


Un finesettimana ricco, utile e divertente, abbiamo potuto sperimentare tutte le varie fasi del montaggio, dall’acquisizione all’esportazione e alla bruciatura su dvd, passando per tutta una serie di altre funzionalità che il programma offre (dal bluscreen alle maschere). Non ci è stata risparmiata 🙂 una breve fase teorica sul "senso" del montaggio con una riflessione su quanto questa fase di produzione di un video possa essere decisiva rispetto al risultato finale. 
 
Anche questa volta un corso di altissima qualità reso "popolare" dalla filosofia di socializzazione dei saperi di tikinò. Grazie agli organizzatori e ai compagni di corso per questa piacevole esperienza. 
 
Metto a disposizione gli appunti che ho raccolto durante i due giorni: corso finalcut.pdf
Inoltre segnalo un tutorial di TM sul tema: fc.pdf

Il blog del CAD

Al centro di accoglienza diurna (CAD) in cui sto svolgendo un periodo di servizio civile, da qualche tempo abbiamo aperto un blog. L’indirizzo per raggiungerlo è questo: ilblogdelcad.blogspot.com e questo invece è il suo feed.

E a proposito di nuovi blog da gestire, non posso che consigliarvi di leggere questa striscia di Mr Wiggles 

Dal mio lavoro di tesi: Il Centro d’Accoglienza Diurna, fa parte del centro di competenza "Ingrado – sostanze illegali" di Viganello e trova le sue fondamenta politiche nelle leggi federali e cantonali in materia di tossicodipendenza. Il CAD si prefigge di essere un centro che accoglie e orienta, facendo prevenzione, tutte le persone toccate da problemi di tossicodipendenza (anche poliassuntori di sostanze e persone che presentano assieme alla tossicodipendenza anche problemi psichiatrici).Non si rivolge quindi solo ai consumatori, ma anche alle famiglie e agli operatori della rete medico-sanitaria attorno alla persona, che necessitano di informazione, aiuto e sostegno. Ha una particolare attenzione rispetto alle persone in situazione di emarginazione sociale o che corrono il rischio di diventarlo, per cercare di ridurre i processi di marginalizzazione e di progressiva esclusione sociale. Continua la lettura di Il blog del CAD

Lassù qualcuno ti guarda: videosorveglianza a Lugano

Lo scorso finesettimana ci siamo ritrovati per il workshop di editing video, l’idea era quella di riproporre l’esperimento di "Flaneur", il video opensource sulla videosorveglianza girato a Bologna usando però l’imponente sistema di controllo video luganese.

La realizzazione di un video di questo tipo è abbastanza semplice: è necessario seguire una persona che cammina per le strade della città, riprendendola dal punto di vista delle videocamere di sorveglianza. Per raggiungere le camere eravamo dotati di una scala in alluminio da appoggiare alle pareti o ai pali su cui sono montate.

Quella che propongo qui è una versione provvisoria del corto che sarà ultimata e conclusa nei prossimi giorni.

 

 Sembra facile, ma nelle poche ore di ripresa abbiamo dovuto confrontarci e litigare con un sacco di persone…

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