Archivi categoria: Testi

Una raccolta di cose che ho scritto ma che non dovete sentirvi obbligati a leggere

Il nostro giro in Marocco

Linko qui tutti i post del nostro viaggio in Marocco, i testi sono ancora parzialmente sgrammaticati a causa delle tastiere assurde con cui mi sono ritrovato a scrivere.
Nei prossimi giorni verranno messi a posto.

Grazie ad Andrea, presto arriveranno anche le foto!

 
È in preparazione anche una (sic!) gogglemappa del viaggio, la trovate qui
 
 
 
 

Ugo Bassi sa…

Ugo Bassi SA
qualcosa che noi tutti ignoriamo

Ugo Bassi SA
ma non dice

Ugo Bassi SA
qualcosa che noi non ci immaginiamo nemmeno

Ugo Bassi SA
chi è lei veramente

Ugo Bassi SA
chi è il responsabile di tutto questo

Ugo Bassi SA
che cosa è meglio fare

Ugo Bassi SA
che cosa ci vuole adesso

Ugo Bassi SA
quando è il momento giusto

Ugo Bassi SA
a che gioco stiamo giocando

A zonzo nel sud della Francia

Siamo tornati da una settimana in giro in auto nel sud della Francia ecco un breve resoconto e una selezione delle fotografie scattate!

Prima tappa Marsiglia, sulle note dei Massilia Sound System visitiamo la città. Bella, grande, viva e crocevia di persone provenienti da tutto il mondo. Se chi dice di aver paura ad uscire di casa a Besso, si facessero un giro per le vie di questa città si renderebbero conto di cosa significa una città in cui la percentuale di stranieri è davvero alta.

... ... ...

A Marsiglia è in corso una vera e propria guerra immobiliare, tutta una serie di palazzine storiche abitate dalla popolazione meno abbiente viene ristrutturata e trasformata in appartamenti di lusso. Edifici vuoti lasciati alla rovina in attesa del momento giusto per investire. Ovunque adesivi con le lettere OM incrociate, non un omaggio a questo blog ma al glorioso Olympique Marseille la seguitissima squadra di calcio locale. Mangiamo pesce fritto al porto ed un abbondante cuscus in un locale completamente ricoperto di piastrelle nel quartiere arabo.  Continua la lettura di A zonzo nel sud della Francia

SUPSI – Scopri il futuro che c’è in te: lavoratore precario!

La scuola è messa male, la SUPSI ancor di più. Pervasi dallo spirito della “Riforma di Bologna“, nei nuovi “dipolimifici”, la logica aziendale ha preso spazio a tal punto che si sente il bisogno di pubblicizzare il proprio percorso formativo in un’ottica concorrenziale e di libero mercato.

In questi giorni sul portale informativ-populista “TicinOnline” è apparso un grande banner (1) che pubblicizza “il Bachelor in Economia Aziendale” con il promettente slogan “Scopri il futuro che c’è in te“. Nella stessa pagina un altro banner attira la mia attenzione: quello di EuroMillions (2). Grazie a TicinOnline ho ben due proposte per sistemare il mio futuro, studio o lotteria, apparentemente equivalenti, ognuna con il suo bel banner animato a portata di clic. Non mi resta che scegliere!

 

 

Già qualche tempo fa, in epoca di “allarme terrorismo” la SUPSI ci aveva stupito con un’inquietante scelta stilistica.

È a dir poco assurdo che le risorse finanziarie di una scuola vengano utilizzate per la reclam. Se si vuole che un maggior numero di persone scelgano questo tipo di formazione si dovrebbe lavorare su altri fattori come la qualità dell’insegnamento o l’accessibilità.

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Novelle consu-mistiche dal monte Roveraccio

Sono partito da casa senza una meta precisa, sapevo che avevo voglia di camminare, sudare e fare un po’ di fatica. Sentire il mio corpo vivo dopo il letargo invernale. La montagna mi mette addosso un nonsoché di mistico, mi sento in comunione con la terra e con il cosmo.

Penso che se dio esistesse gli alberi potrebbero essere prova inconfutabile della sua presenza. Immerso nei miei pensieri trascendentali supero l’alpe Cottino e arrivo al San Lucio. Silenzio e la vista può spaziare tutto attorno a me. Arriva un rumoroso elicottero a rovinare tutto. Scendono cinque persone che gridando a squarciagola si lamentano di aver trovato la capanna ancora chiusa. Asini!

Continuo la mia passeggiata verso l’alpe del Pairolo. Sul mezzacosta del Foiorina c’è ancora parecchia neve, io stolto sono in sandali che affondano fino al polpaccio. Continua la lettura di Novelle consu-mistiche dal monte Roveraccio

Circuiti: premiato

Un racconto scritto per il concorso letterario indetto dal settore multimediale della rtsi legato alle "Giornate letterarie di soletta", che è stato inserito fra i premiati con le seguenti motivazioni " Al posto d’onore si collocano ex aequo i racconti di Olmo Cerri (Circuiti) e di Alberto Veronese (Sotto la neve). Il primo per il sotteso umorismo e la sua sana leggerezza: nel racconto Circuiti va in scena l’amore, ma senza enfasi, patetismi, l’amore paragonato ad una corrente elettrica, fatta di circuiti, incandescenze ed esplosioni. Il secondo per i suoi contrasti: Sotto la neve alterna infatti abilmente fiaba e tragedia, angoscia e fiducia, per raccontare una cupa coincidenza di morte."

Qui il testo sul sito speciale del concorso

 

Circuiti 

Nel pomeriggio del 20 maggio 1999 ho preso la prima scossa seria della mia vita. Stavo armeggiando con un interruttore male isolato, cercando di accendere la luce, quando una scarica di elettricità di intensità stimabile tra i 3 e i 20 milliampere, è passata attraverso il mio corpo. Ero sicuro che prendere la scossa fosse una di quelle cose per cui si muore di sicuro, uno di quegli avvenimenti che non ti danno scampo e che ti uccidono all’istante. E invece no. Eppure i miei genitori sono sempre stati molto onesti con me, soprattutto quando c’era di mezzo l’elettricità. Quando si trattava di impianti elettrici non mi trattavano come un bambino, avevamo un rapporto assolutamente onesto e sincero, direi “alla pari”. Se, per esempio, chiedevo informazioni sul "rischio temporale" mi spiegavano che il fatto di rimaner folgorati era un evento davvero molto raro, ma da non escludere completamente. Le statistiche con cui spiegavano questa evidenza erano probabilmente corrette "solo un bambino su dieci milioni viene colpito da un fulmine tornando da scuola", ma di certo non rassicuranti. Io, prudenzialmente, rincasavo sotto gli acquazzoni bagnandomi completamente, senza usare l’ombrello, la cui punta metallica avrebbe potuto (seppur solo in qualche rarissimo caso) attirare un lampo. Quanto erano possibilisti rispetto ai temporali, erano invece intransigenti sulle scosse: se metti le dita nella presa muori! Senza il beneficio del dubbio, senza possibilità di discussione.

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