Archivi categoria: Testimonianze

Cose che mi sono successe o a cui ho assistito, recensioni di vita

Uligani dangereux

Non è necessario che tu sia colpevole, è sufficiente che tu esista!

La cosiddetta "legge anti-hooligans" non gode di un sostegno unanime. Lo scorso dicembre il Gran Consiglio ha approvato il concordato intercantonale della legge, estendendo le norme repressive a ogni genere di manifestazione pubblica. Caso unico a livello svizzero.

Contro la norma è stato depositato un ricorso al Tribunale federale, per iniziativa di undici privati cittadini e di associazioni e movimenti impegnati in attvità sportive, politiche e sindacali (fra le quali il CSOA il Molino).

Tutte le informazioni sul sito:
http://www.inventati.org/ti-riguarda

>Il testo del ricorso

>I volantini (da stampare e diffondere): internoesterno
Puoi sostenerci facendo una donazione:
Conto postale 69-38594-0 – intestato a CSOA il Molino,
viale Cassarate 8, 6900 Lugano
Causale: AntiHooligans

Le vignette sono di Lucio Negri 

L’opera buffa

Le panchine erano rosse, è risaputo, "dalle panchine potrebbe partire una rivoluzione, quindi assieme a tutti gli spazi di socialità vengono eliminate." Oggi sono di cemento armato, e ad angolo retto, ma la carica rivoluzionaria intrinseca in questo genere di arredamento urbano è rimasta immutata, così come il timore e l’impegno delle autorità per circoscrivere questo dilagante fenomeno.

E quando queste non possono essere eliminate, magari perché parte integrante della struttura di cemento armato, come è il caso delle panchine attorno all’aula magna dell’Università di Lugano, bisogna trovare altre soluzioni. In questo caso si è pensato bene di impedirne l’accesso posando delle catene di plastica.

 

 

Il problema è che queste panchine, pur essendo scomode e fredde, venivano comunque utilizzate dalla popolazione. La parte di popolazione che da fastidio, quella che potrebbe traviare i bravi e ricchi studentelli sbarbati della facoltà luganese.  Continua la lettura di L’opera buffa

Un teschio gigante sopra a Davos

Il 31 gennaio 09, a Davos (CH), in un prato sopra al Congress Haus è apparso un teschio con la scritta WEF al suo interno. Il teschio, visibile dal paese e da chilometri di distanza ricorda ai potenti del mondo riuniti nel villaggio grigionese, pochi metri più sotto, le mortifere responsabilità delle loro decisioni.

 

 

 

Il teschio è apparso attorno alle 15’00 e al calar del sole era ancora visibile.
Video e immagini a cura di indymedia, il video è visibile anche su archive.org

Nazistelli con il senso dell’umorismo

C’è poco da dire, le scritte fasciste sui muri di Lugano compaiono con regolarità. La presenza di svastiche, celtiche e slogan che fanno rabbrividire, è direttamente proporzionale alle campagne razziste e xenofobe, antieuropeiste lanciate dalla destra in governo. La destra istituzionale in qualche modo promuove e giustifica l’esistenza dei nazistelli picchiatori nelle strade.

Mentre ero in giro per la città a fotografare affissioni per "classeur de pub" mi sono imbattuto in due scritte, la cui paternità non è certa, che mi hanno mosso un sorriso. A volte, invece che cancellare il messaggio che non si condivide, può essere utile alterarlo per cercare di modificarne il senso e di deformarne il significato originale. Un atto di Subvertising vero e proprio! 

 

 

Accanto all’ospedale Italiano alla scritta "No nazi" viene aggiunto un beffardo "No party", che riprende lo slogan del Martini e riesce in maniera simpatica (faccio fatica ad ammetterlo) ad esprimere il significato contrario a quello che il primo sprayer antifascista avrebbe voluto comunicare.

 

 

 

Il secondo grafito che mi ha colpito (qui a definizione migliore), lo si può trovare, sempre a Lugano, in una delle viuzze laterali che collegano il Viale Cattaneo con la via Serafino Balestra.

La prima mano, antifascista con un certo gusto poetico "Fascista attento che ancora fischia il vento" (di partigiana memoria). La seconda mano ha completato l’opera aggiungendo "Ci metteremo il pullover" e ha firmato con una celtica. Il tutto poi con l’aggiunta di slogan, tag e cancellature varie. L’obbiettivo dissacratorio contro una rima importante e d’impatto, è stato (ahinoi!) sicuramente raggiunto.

Una tragedia annunciata

A causa delle politiche sull’immigrazione troppo restrittive e alle leggi razziste, nella fortezza Europa vagano come fantasmi milioni di persone senza documenti, che vengono sfruttati nei lavori più duri e malpagati, al servizio di un’economia al tracollo, senza frontiere per merci e capitali, ma che ne determina l’apertura per le persone, a seconda del bisogno di manodopera a basso costo.Anche Marta ed Enrique facevano parte di quelle tante persone costrette da una vita miserabile a passare da una frontiera all’altra cercando di sopravvivere in un mondo ingiusto e disumano non per una triste fatalità, bensì perché un pugno di privilegiati così ha deciso.
Maggiori informazioni su indymedia e sul sito del CSOA il Molino

 

L’audio

L’audio trasmesso dalle casse del soundsistem durante il concerto di sabato è un collage cacofonico di voci che ripetono ossessivamente frasi quali "non esistono esseri umani illegali ma solo leggi disumane" e articoli della costituzione cantonale.

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

voci5.mp3

 

Le sagome di Marta ed Enrique

Mentre le sagome incollate accanto all’entrata dell’autosilo di Piazza del Sole, luogo dove regolamente erano presenti giovani migranti suonatori ambulanti sono realizzate alterando fotografie successivamente scomposte in immagini più piccole grazie al servizio online Rasterbator, un tool online per creare enormi immagini rasterizzate da foto di piccole dimensioni.Le immagini rasterizzate possono essere stampate anche come poster dalle dimensioni di 20 metri.

rasterbation.pdf 

 

Rabbia degna: le opere

Riprendo dal blog del collettivo zapatista:

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> Leggi in spagnolo!

Hola a tutti e tutte,

ecco concluso il percorso "Come r-esisti? Cosa ti fa arrabbiare?" che porterà all’allestimento di una mostra collettiva sulle r-esistenza che animano le nostre vite.
La partecipazione a questo primo "concorso" senza vincitori né vinti, indetto dal Collettivo Zapatista Marisol di Lugano e da Indymedia.ch/it, è stata assolutamente degna, a testimoniare che alle nostre latitudini i fiumi della ribellione continuano a scorrere. Si tratta di esperienze di r-esistenza che giungono non solo dalle terre che abitiamo, ma da tutta la terra, da oltre oceano, a rinsaldare la certezza che i ponti di lotta, sogni e utopie esistono e si moltiplicano.

All’incirca 40 le opere ricevute, caratterizzate da una grande fantasia realizzativa e da un’importante qualità artistica e politica: un variegato spaccato delle "rabbie degne" che muovono la r-esistenza di tutt* noi!
Diverse le tecniche utilizzate, dall’acquarello al videocollage, dalle marmellate autoprodotte al punk-oi, tanti piccoli e grandi mondi che lavorano alla costruzione di un’altra vita, di un’altra realtà. Con la dignità nel cuore.

Le opere sono tutte disponibili on-line, vi invitiamo a darci un’occhiata e a commentare, sottostanno a licenza Creative Commons by-nc-sa/2.5. Nelle prossime settimane partiranno per "Città del Messico", dove sta per iniziare il "Festival della Rabbia Digna" indetto dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, mentre in primavera verranno esposte in una mostra in Ticino. Grazie al CSOA il Molino per il sostegno!

 

:: Testi ::

– Che rabbia!

– G8 alla Diaz vendesi democrazia 

– Disegnare il mondo 

– L’infernale paradiso 

– Il mondo 

– Repressione 

– Beau comme un prison qui brule  

– Passato imperfetto, c’ha da diventare remoto

– Oltre a sé senza oggetti 

– La loro aula è la mia trincea

– La mia resistenza

– Sasso, carta o forbice? 

– L’inevitabile misantropia quotidiana

– Me enkabrona el agandalle

:: Immagini e grafiche ::

– Riot

– Che rabbia il maschilismo

– La rabbia del popolo palestinese

– Un popolo di pescatori a caccia di predatori 

– San po puu 

– Quando sono arrabbiata mi sfogo così 

– La luna sul Nilo 

– Al chile 

– La viola e il clarinetto 

– Beau comme un prison qui brule 

– Si te resiste te golpeo

– Urla la tua rabbia

– Reina 30 30 

:: Oggetti ::

– Incazzato Nero

– EZLN – la bandiera

– Un sacco di rabbia 

– Se mi fai incazzare ti tiro un fico 

– Scarpe rotte – Zapatos rotos

:: Audio e Video ::

– Prendi il tempo  

– Lugano Oi!

– Compartiendo la rabia digna!

– La commedia della precarietà 

– Improvvisazione del 22 luglio 

– Soldi e pensieri proibiti 

 

I pannelli della mostra portata a Città del Messico (in pdf)